Le pagelle della terza serata

Scritto da il 9 Febbraio 2018

Ormai arrivati a metà festival, con la serata di ieri sono finalmente state ascoltate tutte le canzoni in gara. Ancora una volta ad aprire sono stati i giovani che hanno nuovamente dato una grandissima prova di talento. Ringraziamo il direttore artistico per questa scelta, perché, le matricole, mai come quest’anno hanno saputo stupirci.

Mudimbi – Il mago

La terza serata incomincia col botto. Il mago Mudimbi, bello e bravo, porta un quasi-rap giovane e coinvolgente che fa ballare il pubblico dell’Ariston e gli da la giusta carica iniziale. Emozionatissimo, ieri sera è stato lui ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica della giuria demoscopica. Voto: 28

Eva – Cosa ti salverà

Unica donna fra le matricole della giornata, Eva è una principessa alternativa, che arriva sul palco con un lungo vestito argentato e la sua storia dipinta sulla pelle. La sua canzone non è usuale per come abbiamo imparato a conoscerla, ma nonostante questo la resa è stupefacente. Emozionata ed emozionante, la sua voce fa venire la pelle d’oca. Unica pecca, qualche minuscola imperfezione. Ma essere sul palco dell’Ariston non è certamente una passeggi ata. Bravissima. Voto: 29.

Monteiro – Bianca

La voce di Monteiro è molto calda, estesa, non merita una canzone così banale, in fondo un po’ tutte le pareti sono bianche. Verso le ultime battute Monteiro raggiunge in falsetto delle note pazzesche, rimanendo pulito, allontanando al punto giusto il microfono e senza scomporsi. Bella, ma veramente bella voce. La demoscopica gli riserva l’ultimo posto di stasera, e questa volta ci trova d’accordo. I ragazzi di talento meritano di cantare pezzi migliori che possano valorizzarli. Voto: 23

Ultimo- Il ballo delle incertezze

Esibizione completamente diversa dalle audizioni. Prima delle puntate in diretta dall’Ariston il ragazzo era rimasto attaccato all’asta del microfono, ora invece il palco è tutto suo: l’ultimo Peter Pan si muove in lungo e largo e tira fuori tutta l’emozione della sua canzone, del suo gioiello. Inizia con voce quasi tremante per l’emozione, e in un niente conquista l’intera sala. Giovanissimo, tiene il palco meglio di tanti professionisti con lunghe carriere alle spalle. Grandissimo, raggiunge l’eccellenza. Voto: 30 e lode.

Bonus

Per quanto riguarda i nostri magistrali, ieri sera non tutti sono riusciti a mantenere il livello alla pari con quello delle matricole, che sono risultati un benchmark praticamente quasi insuperabile.

Giovanni Caccamo è l’esempio di chi ieri non ce l’ha fatta. Di cosa parla la sua canzone? “D’Amore: l’unico antidoto alla negatività dei giorni d’oggi” sostiene Michelle. Sì, ma sempre e solo amore! Baglioni chiede a Favino di specificare quale sia la forma d’amore trattata nel brano, ma da copione Favino non sa che dire. Chissà se l’artista avrebbe saputo dare una risposta. Se vi chiedete perché nel giudizio parliamo solo dei presentatori, la verità è che su Caccamo non abbiamo proprio nulla da scrivere. Ancor più deludente e trascurabile della prima sera. 

Per la storica coppia di Pooh invece una cosa è certa: Facchinetti e Fogli si vogliono un gran bene. Noi che li abbiamo visti anche in diretta radio, non possiamo che confermare. Sguardi profondi e abbracci a dimostrazione di un’amicizia sincera, loro forse il segreto del tempo l’hanno scoperto…forse. Questa sera infatti il nostro Roby ha dovuto allontanare il microfono un paio di volte, in cerca di un po’ d’ossigeno. Ma a chi importa? Il pezzo non è facile da cantare e sui Pooh non si discute.

Stazionario Max Gazzé, che conferma il suo 29 della prima serata. “Fosse anche per 100 anni” noi ti ascolteremo caro Max ed ogni volta ci farai venire la pelle d’oca. La bella prova di Saremo ci porta ad essere tutti curiosi di ascoltare il suo intero album di musica “sintonica”. Sempre più quotato per lui il premio della critica.  Se la canzone vincitrice resterà sulla bocca di tutti, questa difficilmente potrà lasciare i nostri cuori.

Miglioramento per la band di Stash. La grinta si sente, il brano è veramente energico. Una scarica di adrenalina necessaria in una serata di festival piena di amore, amicizia, fiori e sentimenti. Non si può rimanere immobili ascoltando il beat di Frida, con tamburi di ogni dimensione che risuonano fin dentro ognuno di noi. The Kolors esplosivi.

Seppur con qualche annetto in più, anche la coppia Servillo-Avitabile riesce a portare sul palco un pezzo carico di molta più energia rispetto alla prima sera. È un’energia diversa, malinconica e matura, di quelle che solo un brano che risente del portato partenopeo può regalare. Non saranno giovani o giovanili ma nessuno può avere da eccepire sul Coraggio di ogni giorno. L’orchestra prende sotto braccio il sassofono di Avitabile per un solo che va oltre gli spariti, le note, le parole.

Molto meglio anche per Lo Stato Sociale. Lode a Lodo che sembra essersi ricordato di essere un cantante. Dimenticate quindi le stonature della prima serata, giacché, forse complice l’aver già calcato il palco dell’Ariston, il rosso front man riesce a ripresentarci il pezzo in maniera di gran lunga migliore. La canzone sta iniziando ad entrare nella testa delle persone e la vecchietta ballerina fa innamorare tutti dal primo all’ultimo. Non possiamo farci niente, il gruppo indie è la vera novità di questo Festival (ma “sono così indie?”).

In vetta la vera coppia dell’anno, due ragazzi che si sono conosciuti al festival e che sono diventati praticamente fratelli. Ermal Meta e Fabrizio Moro portano sul palco tutta la rabbia accumulata nei giorni precedenti, che li hanno visti al centro delle polemiche per il presunto plagio della loro Non mi avete fatto niente. Il pezzo, uno dei pochi in gara a trattare temi di attualità, vede il connubio delle due voci così differenti che si fondono nell’amalgama perfetta. Uno schiaffo in faccia a tutti i giornalisti che hanno speculato su di loro da inizio festival solo per avere qualcosa da scrivere, questa esibizione ieri sera ha trionfato su tutte.


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