Roberta Finocchiaro ci presenta il suo nuovo singolo, “Be MySelf”

Scritto da il 16 Aprile 2019

Oggi, 16 aprile 2019, abbiamo avuto la possibilità di incontrare Roberta Finocchiaro negli uffici dell’agenzia di comunicazione “Parole & Dintorni” e scambiare due chiacchiere con lei in merito al suo nuovo singolo, “Be Myself”, estratto dal nuovo album di inediti “Something True”.

 

Come nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce a casa, perché sono cresciuta in una famiglia di musicisti e la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Ho iniziato a suonare la chitarra a dieci anni per esprimermi meglio. Nella vita reale sono una ragazza molto chiusa e con la musica riesco ad esprimere ciò che nella vita non riesco a dire.

Hai detto che hai iniziato a suonare a dieci anni. Quali sono i primi artisti che hai ascoltato?

Mio padre mi faceva ascoltare spesso Joni Mitchell, per il folk; per quanto riguarda il funk, ascoltavo molto Stevie Wonder. Crescendo mi sono innamorata del modo di suonare la chitarra di John Mayer e del modo di scrivere e della voce di Norah Jones. In futuro ho avuto anche la possibilità di suonare con dei musicisti di John Mayer per questo nuovo album, “Something True”.

Questi artisti che sono stati nella tua infanzia rimangono ancora le tue maggiori fonti di ispirazioni o sono cambiate nel corso del tuo percorso musicale?

Sono sempre gli stessi, sono rimasti uguali perché ho sempre avuto le idee molto chiare fin da piccola, ho sempre capito cosa volevo fare da grande e di conseguenza, anche i miei gusti sono rimasti quelli.

Come nascono le tue canzoni?

Non c’è una formula ben precisa. A volte nascono prima le parole, altre volte la melodia, altre volte il riff di chitarra: non c’è una regola. Mi lascio ispirare da quello che la vita in generale mi ispira, anche gli artisti, in generale, mi ispirano molto.  Cerco di prendere le cose positive.

Parliamo del tuo ultimo album “Something True” e in particolare del secondo e ultimo singolo che è uscito “Be Myself”. Vorrei sapere quali sono i messaggi che in generale vuoi comunicare con questo nuovo album e, in particolare, come questi si ritrovano all’interno dei due singoli che sono già usciti.

Un messaggio molto importante in questo disco è la sincerità. Per me “Something True” è questo. Tutti i prezzi parlano di questo. Per me la sincerità è molto importante, sia nella musica che nella vita: per me l’artista deve mantenere i suoi gusti e non andare dietro alle mode. Per me il valore della musica e dell’essere artista dev’essere non materiale, non si deve fare musica per i soldi: devi fare musica perché senti di farlo, perché è il tuo cibo, il tuo respiro. Questa è la mia filosofia musicale e cerco di portarla nelle mie canzoni, soprattutto in questo album, “Something True”. Per me le canzoni devono dare messaggi positivi ed in quest’ultimo periodo non ne sto sentendo molti, ma io cerco di mantenere questo messaggio, perché penso che le persone hanno bisogno di questo. La musica è una cura e credo che le persone abbiano bisogno anche di questo.

Quindi, “Be Myself” comunica anche una sincerità nei confronti di se stessi?

Sì, perché penso che bisogni prima amare se stessi prima di amare gli altri e di amare qualcosa in generale. L’amore per se stessi, la cura per se stessi è molto importante.

E poi da lì c’è una sincerità che viene trasmessa al pubblico, no?

Sì, tutto gira intorno a questo.

Dunque, è un po’ come essere trasparenti nei confronti del pubblico.

Sì, è importante essere trasparenti e sinceri delle proprie emozioni. Per esempio, nel mio brano “Paura” (l’unico in italiano nell’album), sono molto aperta con chi mi ascolta: parlo delle mie paure, delle mie ansie e non ho paura di mostrarmi per come sono realmente.

L’attuale singolo lo hai scritto alla chitarra acustica, accompagnata da tuo padre al pianoforte. Penso che scrivere le canzoni sia un momento in cui ti metti a nudo, ti ritrovi davanti a te stesso e alla verità. Com’è condividere questo momento con un genitore?

Suonare con mio padre è stata una sensazione molto bella, anche se, a volte, quando lavoriamo insieme con la musica, litighiamo spesso. Anche nel testo di “Be Myself” mi sono ispirata a lui, anche a mia madre, alla loro storia, perché prendo ispirazione anche dai miei genitori.  

Sappiamo che questo album non è stato inciso in Italia, bensì a Memphis. Perché?

Perché ho sempre amato la musica americana e cercavo un sound americano. Grazie alla mia manager Simona Virlinzi della Tillie Records (che è un’etichetta indipendente catenese), sono riuscita ad arrivare a Memphis negli studi della famiglia di Sam Phillips, il produttore di Elvis (Presley, ndr). Oltre questo ho avuto la possibilità di suonare con dei musicisti di John Mayer.

Troviamo le tue ispirazioni da giovane in ogni ambito di questo album.

Figurati che sono cresciuta guardando i loro video e poi mi sono ritrovata con loro. La vita a volte è veramente bella e capitano cose inaspettate. E la chiave è essere sinceri.

Che progetti hai per il futuro? Tour?

Domani suonerò a Roma, al Big Mama: sarà un concerto in acustico, chitarra, voce e pianoforte. Oltre questo live, per ora non c’è niente, ma stiamo lavorando per quest’estate, per fare qualche concerto qui in Italia. Poi sicuramente tornerò in America per lavorare al prossimo album.

Hai già qualche idea, qualche bozza?

Sto per finire di scrivere.

In italiano o in inglese?

Questa volta penso che sarà tutto in inglese. Magari il prossimo sarà tutto in italiano. Per me la musica non ha lingua e quindi  quello che mi sento di fare lo faccio, in modo naturale.

Qual è la differenza tra lo scrivere in italiano e lo scrivere in inglese, soprattutto per la compatibilità con la musica?

L’inglese ha molto groove mentre l’italiano è molto melodico. In inglese riesci a descrivere una sensazione con poche parole, mentre in italiano ne devi usare molte. Credo che queste siano le differenze più importanti.

Preferisci l’inglese?

Preferisco l’inglese perché è più musicale. È una questione di musicalità. Anche l’italiano mi piace: se trovo le parole giuste lo preferisco.

Un piccolo spoiler: quale sarà il tema principale del prossimo album o dei singoli che registrerai?

Il tema è sempre la vita perché le mie canzoni crescono con me e quindi quello che riesco ad imparare provo a metterlo nelle canzoni. Sì, penso che parlerà della vita, della ruota: tutto quello che ti capita e che fai alle persone, poi, alla fine, torna indietro.

 

Angelo Peruzzi

Giulia Orsi


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