Zero Gravity: recensione del nuovo album di Lorenzo Fragola

Scritto da il 17 Marzo 2016

12 Marzo, Mondadori Milano: Instore Lorenzo Fragola. Ci capito per caso, vedo orde di fans appostate fuori ed altre uscire dalla Mondadori sventolando in aria il cd autografato e commentando il ragazzo. Non avendolo mai seguito troppo, quello che so di lui è stato appreso passivamente: partecipa a XFactor, team Fedez, pubblica il primo album 1995, si presenta a Sanremo 2015 con Siamo Uguali e Sanremo 2016 con Infinite volte. La totale assenza di informazioni aggiuntive riguardo al suo percorso a xFactor, alla sua lite con Fedez o qualsiasi altro aneddoto, mi piace pensare che faccia di me un giudice per lo meno obbiettivo. Inizio quindi confessando che Infinite volte l’ho amata dal primo ascolto, l’ho sentita mia ed ho fatto il tifo affinché si piazzasse dignitosamente al Festival e difatti la quinta posizione non è male, anzi! I miei 360 ascolti su iTunes ad una settimana dal download dopotutto confermano la mia prima impressione – ovvero che A DO RO – nonostante le malelingue che ne considerano il testo troppo vissuto per un ragazzo di 20 anni. Può l’età essere un discriminante? Per me no, infatti, a partire dalla Sanremo experience, nasce la curiosità verso questo suo nuovo progetto discografico: Zero Gravity.  

Uscito ormai su Spotify, mi prendo una domenica per ascoltarmelo tutto. Scrollando i titoli si capisce da subito che anche qui ritroviamo il mix italiano inglese – ormai caratteristica inconfondibile del Fragolone – quest’ultimo nei brani Weird, Land e Gravity. Ad un primo ascolto il distacco immediato dal precedente album è evidente, non voglio dire che si tratta di un album più maturo, ma sì, lo dico. Osa dal punto di vista musicale e non sbaglia: complessivamente l’album funziona, ogni canzone ha il giusto bilancio di testo e musica, poi ovvio ci sono quelle che convincono di più dal punto di vista musicale ed altre dal punto di vista testuale, ma nessun brano pecca né dell’una né dell’altra.
Si sente una certa influenza da parte dei Coldplay per quanto riguarda Luce che entra – che si accosta ai brani di Mylo Xyloto – e Gravity, a mio parere la canzone che spicca di più nel trio inglese, ma anche una delle migliori dell’album. Una menzione speciale per Scarlett Johansson che, oltre a farci capire che anche al Fragolone piacciono le bionde – grazie per aver distrutto i sogni di tutte le more là fuori, me compresa – suggerisce anche che sarà una possibile hit estiva o post estiva – insomma quando vi fate le pare su chi avete incontrato nei vostri pomeriggi al mare e, fato vuole, vive a 1000 km da voi. 

Sicuramente – per lo meno nel mio fantaGravity – se #fuoric’èilsole ha accompagnato l’estate 2015, Sospeso prenderà il suo posto nel 2016 e giù di balli proibiti in riva al mare – no la canzone non inneggia al sesso, ma balli proibiti suonava bene e ricordava tanto Dirty Dancing.

Per chi invece è stanco delle brezze estive e preferisce qualcosa di più malinconico suggerisco in italiano D’improvviso, in inglese Land – e un pacco di fazzoletti Tempo che in queste situazioni non guasta mai. Per gli autolesionisti – so che state leggendo, non vergognativi di voi stessi – quelli ancorati o tormentati da un amore, non c’è scelta migliore di Dire di no. 

 

In breve:

Sanremesi – Infinite Volte, La donna cannone (cover De Gregori)

Inglesi – Weird, Land, Gravity

 

Migliori musiche – Scarlett Johansson, Con le mani, Zero Gravity, Luce che entra,

Migliori testi – Dire di no,

Hit – Sospeso, Scarlett Johansson, Weird 

 

 

E con questo ultimo recap, un sincero in bocca al lupo – o come piace a me “in bocca ai Leoni” – a Lolloberry: ti aspettiamo nei nostri studi di Via Bocconi. Tu porta le fragole che ci pensiamo noi a mettere cioccolato e panna 😉

 

A cura di Ana Radi. 

 


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