DAVE MATTHEWS BAND – Live Forum Assago Milano 17/10/2015

Scritto da il 19 Ottobre 2015

La jamband per eccellenza approda in Italia, il Mediolanum Forum di Assago è la venue scelta dal gruppo per la terza data del tour europeo, comprensivo di ben 19 imperdibili appuntamenti, quattro dei quali nel bel paese.

L’atmosfera è carica di attesa e il forum si riempie a vista d’occhio, mentre il ritardo congenito di qualsiasi band non sembra pesare sul pubblico che trova il modo di intrattenersi. Si spengono le luci e finalmente il boato generale accoglie la Dave Matthews Band sul palcoscenico, adeguatamente preparato: lo spettacolo di luci è infatti molto suggestivo. Si comincia con “Loving Wings”, canzone che non appare in nessuna registrazione studio, ma presente in ben sei live album. E’ impossibile non muoversi a tempo, gli applausi sono tutti per Carter Beauford, batterista di stile jazz e fusion, che dietro le pelli farà impazzire il forum per le tre ore di concerto che seguiranno. Subito dopo è il momento di “The Stone”, brano che si spegne vedendo il pubblico battere le mani a tempo, mentre i fiati intonano una famosa canzone di Elvis: “Can’t Help Falling In Love”. Lo spettacolo dal parterre è unico e anche Dave Matthews, che di platee ne avrà viste tante nella sua vastissima attività dal vivo, sembra rimanere piacevolmente sorpreso. Tanta energia, cambiamenti di ritmo e tonalità, continui crescendo e diminuendo, la Dave Matthews Band offre uno spettacolo unico nel suo genere. Ogni strumento fa da protagonista ma nessuno ruba la scena all’altro. Boyd Tinsley, violinista, guadagna il centro del palco più volte, cimentandosi in assoli che farebbero girare anche i leoni di via Sarfatti. Per come suonano e per come riescono a tenere la scena meriterebbero due serate a San Siro, altro che Forum. Lo spettacolo va avanti carico di pietre miliari come “Crash Into Me” del 1996 ma anche di lavori relativamente più recenti, tuttavia “If Only” è l’unica traccia tratta dall’ultimo lavoro in studio, Away From The World, risalente al 2012. Sembra inoltre che Dave abbia fatto un corso accelerato di italiano: mostrando una grande umiltà, ringrazia il pubblico più volte e arriva anche a raccontare uno strano aneddoto riguardante una farmacia milanese e uno spray nasale che evidentemente, a suo dire, conteneva concentrate dosi di caffeina, ma, essendo uno dei migliori musicisti in circolazione, riesce facile perdonargli qualche errore di pronuncia. Pensare che se Ross Hoffmam, amico di Matthews al tempo del Miller’s bar, non lo avesse convinto a registrare una demo, oggi forse non avremmo l’opportunità di gustarci una delle band che forse dal vivo non ha eguali; è proprio questa la forza del gruppo, il fatto che riescano a suonare a ritmi serratissimi, quasi ogni sera, per tre ore filate, senza che la qualità della performance cali minimamente. Lo show si chiude con un classico encore che prevede “The Space Between” e “Grey Street”, ma la cosa che più colpisce è che per il finale le prime file del parterre hanno deciso di contribuire allo spettacolo con una particolare coreografia: ad accoglierli nuovamente sul palco ci sono decine di palloncini illuminati da un led disposti a formare il tricolore, di certo qualcosa che chi era presente sabato sera, Dave Matthews compreso, non dimenticherà facilmente.

 

Scaletta

Loving Wings

The Stone

Satellite

Funny the Way It Is

Death on the High Seas

Stay or Leave

Seven

#41

Black and Blue Bird

Don’t Drink the Water

If Only

Jimi Thing

Crash Into Me

Kill the Preacher

Why I Am

Crush

So Much to Say

Anyone Seen the Bridge

Too Much

Ants Marching

 

Encore:

The Space Between

Grey Street

 

A cura di Francesco Oreste.

 


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