Bianco: Marian Trapassi si racconta

Scritto da il 30 Gennaio 2019

Alcuni giorni fa è uscito “Bianco”, il nuovo album di Marian Trapassi, l’autrice lo presenterà dal vivo mercoledì 30 gennaio al Garage Moulisnky di Milano. L’album è disponibile online, in digitale e su tutte le piattaforme streaming e nei negozi tradizionali. È stato prodotto da Paolo Lafelice per Adesiva Discografia.
“Bianco” racchiude una serie di storie universali che parlano, attraverso alcune metafore della vita, di momenti molto intimi della cantautrice.  Grazie alla collaborazione con l’agenzia di comunicazione Parole e Dintorni, il 28 pomeriggio la cantante siciliana ha condiviso con noi di Radio Bocconi le emozioni che precedono il grande evento.

Il 25 gennaio 2019 è stato pubblicato il tuo quinto album ‘Bianco’, quali sono le tue sensazioni dopo l’uscita?

Sono molto orgogliosa di questo disco, mi sento positiva, perché credo di aver fatto il possibile. Ho lavorato tanto e non ho rimpianti e ripensamenti.

Da cosa nasce la tua musica? 

Per me tutto è fonte d’ispirazione, un libro, un film, la vita. Tutto ciò che suscita una riflessione o un’emozione. Col tempo si matura, si inizia a conoscere il mestiere, riesci a giocare con le parole, a forgiarle, dai uno stile che diventa il tuo modo di scrivere.

In questo album ci sono molte canzoni personali, all’inizio ero molto titubante nel pubblicarle o meno, alla fine sono stata convita dal mio produttore Paolo Lafelice che mi ha fatto notare come una cosa molto intima possa diventare universale.

Come è venuto alla luce questo nuovo album?

All’inizio il passaggio tra il penultimo album “Bella Vita” e questo è stato complesso, perché dovevo staccare da quel mondo. Non appena mi sono sentita libera, ma soprattutto pronta, senza darmi nessun obiettivo nella scrittura, ho iniziato a buttare giù qualche idea. Il risultato è stato soddisfacente, è un disco di 12 brani, alcuni li ho dovuti lasciare fuori.  Èl’album che si ispira ai moderni chansonnier francesi e alle grandi cantautrici italiane e americane.

In questo disco si trova tutta la mia cultura musicale. Sono cresciuta con i Beatles, ascoltavo e suonavo le loro canzoni. Ho avuto la fortuna di vivere in un ambiente attento alla musica, che mi ha permesso di scoprire artisti che forse allora non erano adatti alla mia età, ma mi hanno sicuramente aiutata ad affinare il mio orecchio musicale.

Qual è il messaggio che vuoi che arrivi al pubblico attraverso questo album?

Lo dice il titolo stesso, si chiama “Bianco” perché voglio dare un’idea di autenticità, sincerità, voglio che non ci sia nessuna sovrastruttura.

Cosa nei pensi di Sanremo o dei talent show?

Non ho  pregiudizi,  ben vengano questi programmi. Sono esperienze molto forti perché si è sempre  sotto pressione. Ho provato in passato a parteciparvi, ma non mi è stata data la possibilità. Forse le logiche non sono alla mia portata, avendo un’etichetta indipendente e molto piccola. Però chissà, mi farebbe piacere un giorno andarci. Credo che i talent siano come Sanremo, hanno un’importanza fondamentale per la visibilità di un artista e sono anche un buon trampolino di lancio.

Quali sono i progetti per il futuro?

Ho in programma una serie di live fino ad aprile. Vi invito a guardare la mia pagina facebook e instagram. Poi non so cosa accadrà, metteremo qualcos’altro in cantiere.

 

 

Francesca Galasso


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