Radio Bocconi incontra Roberta Finocchiaro
Scritto da Redazione Radio Bocconi il 30 Gennaio 2019
Lunedì 28 gennaio, negli studi della agenzia di comunicazione Parole e Dintorni, noi di Radio Bocconi abbiamo intervistato la cantautrice e chitarrista catanese Roberta Finocchiaro.
In questi giorni si dà il via al tour che la vedrà esibirsi in molte piazze e teatri italiani, dove presenterà gli inediti del suo secondo album ‘Something True’. Ci tiene a farci sapere che ogni spettacolo sarà aperto da un omaggio canoro che lei stessa renderà al cantautore cult americano Steve Forbert, cantando alcuni dei suoi più importanti pezzi.
L’album “Something True” è stato registrato negli studi della storica famiglia di Sam Phillips a Memphis (Tennesse) ed è stato prodotto da Simona Virlinzi della Tillie Records, da David LaBruyere e Stephen Chopek, rispettivamente bassista e batterista di molti concerti di John Mayer.
La carriera musicale di Roberta Finocchiaro inizia nel 2014 quando viene notata dalla Tillie Records, etichetta discografica di Simona Virlinzi. A settembre 2016 pubblica il primo album “Foglie Di Carta”, dopo alcuni mesi sale sul palco del Light Of Day (Italia) e il 7 dicembre 2016 apre l’ultima data del tour “On” di Elisa. Nel 2017 Roberta vince il Fiat Music di Red Ronnie e per la prima volta sale sul teatro Ariston di Sanremo. Nel gennaio 2018 si esibisce a Asbury Park in occasione del Light of Day (New Jersey).
Com’è sorta la tua passione per la musica?
Sono cresciuta in una famiglia di musicisti, perciò la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Ho iniziato a suonare a dieci anni la chitarra e ho scritto le prime canzoni, dopo mi sono avvicinata al pianoforte.
Chi è la tua maggiore fonte d’ispirazione?
John Mayer è stato il mio maestro, ho iniziato a suonare la chitarra ascoltando proprio le sue melodie. Mi piacciono tanto anche Norah Jones e Ryan Adams, soprattutto per i loro testi da cantastorie.
Come nascono le tue canzoni?
Scrivo le mie canzoni, soprattutto durante i miei viaggi, la mia fonte d’ispirazione è la vita, ciò che vedo intorno a me e la musica che ascolto. Credo che scrivere canzoni sia un sentimento istintivo, per me non deve essere una cosa ragionata a tavolino, non sarebbe un’emozione vera e io credo molto nella sincerità musicale.
Qual è il messaggio di Something True?
Il messaggio che voglio far trapelare da Something True è sicuramente quello della sincerità, bisogna essere se stessi, non andare dietro alle mode, si deve credere in quello che si è davvero, accettando pregi e difetti, andando avanti, mantenendo i piedi ben saldi per terra; le cose buone arrivano, anche se, a volte, con molta calma.
Come mai il disco “Something true” è stato registrato a Memphis in Tennesse?
Fin da piccola ascoltavo musica americana e sentivo l’esigenza di fare mio questo sound e con l’aiuto della mia produttrice, Simona Virlinzi della Tillie Records, sono riuscita a realizzare questo sogno.
Nel 2017 hai vinto il Fiat Music condotto da Red Ronnie e grazie alla vittoria ti sei esibita a Sanremo, com’è stata l’esperienza?
Suonare su quel palco è stato molto emozionante, lì si respira un’aria magica, perché ti rendi conto che entri nella storia della musica italiana. In futuro mi piacerebbe esibirmi a Sanremo, è una vetrina molto importante, ma è anche difficile arrivarci, soprattutto per il mio genere musicale.
Qual è stata la reazione del pubblico americano alla presentazione del tuo album?
Il pubblico americano è diverso da quello italiano, perché la loro cultura è la Musica, come per noi può essere il cibo, perciò il loro approccio è diverso. Lì adorano ascoltare cose nuove, non giudicano se l’artista è conosciuto o meno.
Ci sono già progetti per il futuro?
Il 29 e il 30 gennaio aprirò il concerto di Steve Forbert a Castelvetro e Bolzano e stiamo progettando di fare qualche data in Europa e in America.
Francesca Galasso