CONCERTO DI KUBLAI DEL 25/02

Scritto da il 28 Febbraio 2022

Sabato 26 febbraio la Palestra Visconti (ARCI Bellezza) ha ospitato il concerto di Kublai per il lancio del suo secondo progetto: Sogno Vero.

Kublai è nome del collettivo composto da voce e chitarra, batteria ed un tecnico. I tre rappresentano un’unica identità che prende il nome del condottiero mongolo che diede inizio all’impero cinese. E Kublai è anche il nome del loro primo album.

Durante il concerto, tra la gente che non conosceva la loro musica e la gente che muoveva il proprio zaino in spalla al ritmo delle loro vibrazioni, hanno presentato in anteprima il nuovo EP dal titolo “Sogno Vero”. La palestra Visconti, luogo che tanto ispira già di per sé intimità, segreti e condivisione, si è colorato di onirico, facendo da perfetta cornice a Kublai e la sua inedita musica.

Le quattro tracce sono seguite come un fiume dal palco non rialzato, sommergendo la folla. Il disco, in linea con la loro identità, rimane unico e particolare (come anche il loro primo album). Le sonorità si mescolano ai testi, portando l’ascoltatore nel mondo di Kublai: un mondo fatto di sequenze, proiezioni future, pensieri non detti e ricordi. E l’atmosfera dal vivo ne era perfettamente l’immagine tangibile.

La linea con il primo album c’è. È, quindi, forte e si sente l’identità dell’artista che persiste e resiste in un mondo (quello della musica e non) dove il cambiamento avviene a velocità esponenziali. Questo non vuol dire mancanza di crescita, ma forte coerenza.

A conclusione delle tracce è Momo, spogliato del suo essere artista, si regala e si racconta al pubblico, quasi come un amico con cui ti sei dato appuntamento per un aperitivo. Ironicamente racconta la nascita dell’EP: quasi casuale essersi riscoperti con quattro tracce pronte e quasi spontanea la conseguente decisione di pubblicarlo. Scherza sulla poca professionalità del gruppo, il che acuisce solamente la passione che li conduce avanti. Passione che, durante il live, era dietro di loro, come a supportarli e spronarli, era davanti alle persone, come ad incitarle e caricarle. Passione che si è materializzata nella forma di una scatola. Anzi, molte scatole.

Infatti, alla fine dell’evento, i tre artisti hanno consegnato, a chi voleva, delle scatole con dentro l’album. Ognuna di queste scatole era fatta a mano, da uno di loro. Una musica che può sembrare così lontana ed impenetrabile è invece scatola aperta, fatta e consegnata a mano. Queste scatole come il simbolo del loro essere: semplici e onesti, ma anche fuori dagli schemi.

A Kublai auguriamo di mantenere coerenza, di perseverare nella passione, di continuare a coltivare la semplicità e la fierezza di dimostrarsi per quello che si è, per riuscire a donarsi all’altro come scatola aperta.

Giulia Scorsini


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