Intervista ai Blugrana – 21/03/19

Scritto da il 27 Marzo 2019

Venerdì 22 marzo è uscito il terzo album in studio della band piacentina Blugrana, “Salvami”. L’album, preceduto dai singoli Ora sei.. cosa sei?, Bellissimo e Attimo (da oggi in tutte le radio) si configura come un ambizioso progetto di concept album sulla vita dell’uomo qualunque e sulle difficoltà che ogni giorno la vita gli pone innanzi. 

È un disco da ascoltare con attenzione, ricco di giochi di parole e di sonorità tutte da scoprire, create volutamente con un arrangiamento particolare che porta la voce ad amalgamarsi con gli altri strumenti fino a diventare anch’essa uno strumento vero e proprio; brani molto ritmici e potenti nella prima parte dell’album, a voler colpire e scuotere l’ascoltatore, per poi ripiegare verso canzoni più introspettive e riflessive che culminano nella traccia conclusiva dell’album, Salvami. L’intero album è un inno alla fragilità dell’uomo comune e fa leva sui sentimenti che scaturiscono da un dolore, da un dispiacere intenso che porta a un via vai di sentimenti contrastanti come la rabbia o lo sconforto che si riflette non solo nelle sonorità ma anche nella struttura stessa del disco: un saliscendi musicale che riflette questo alternarsi emotivo con prima tracce che rasentano l’hard rock e poi, improvvisamente, altre che diventano dolci melodie e cullano l’udito.

Nonostante le delusioni che più volte la musica ha riservato loro, sia sul piano economico che su quello personale, nonostante i dubbi e i vari cambiamenti di line-up che hanno interessato il gruppo, i Blugrana sono riusciti a produrre questo disco avendo in mente un obiettivo ben preciso: trasmettere qualcosa con la loro musica. Questo si riflette nei loro brani, nella loro concezione della musica e nella loro predilezione per l’esecuzione live, l’unica dimensione in cui sentono di poter mostrarsi come veramente se stessi senza quei filtri e senza quelle costrizioni espressive che l’ambiente di una sala prove spesso impone. Ma non è solo musica: c’è un’idea dietro, la volontà di comunicare qualcosa, di non realizzare solo canzoni fini a sé stesse ma brani che possano parlare a chiunque in una maniera diversa; il messaggio è uno, ed è potente: ognuno di noi ha dei mostri all’interno di sé, e deve imparare a conviverci nonostante la difficoltà. L’album è un amalgama di concetti, di gusti, di esperienze di vita, e tale è anche la particolare copertina realizzata da Antonio Cotecchia, un dipinto ad olio su tela realizzato a partire dall’ascolto dell’album. 

La presentazione ufficiale del disco è prevista per il 5 Aprile a Piacenza.

 

Luca Piran


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