INTERVISTA CON D’ART

Scritto da il 29 Ottobre 2021

Ciao a tutti ragazzi di Radio Bocconi, ho avuto il piacere di fare una chiacchierata al telefono con D’Art, giovane talento classe 2000, appena uscito con il videoclip del suo singolo di debutto “Stupenda” (prod. by 2nd Roof). Di seguito le domande dell’intervista.

Partiamo dal videoclip del brano, molto suggestivo e ben fatto, ho visto che è stato girato a Miami, in Florida: come hai trovato la location? E, in generale, come ti è venuta l’idea del video?

“Allora, io e la mia famiglia abbiamo una casa proprio lì, a Miami, da circa 10 anni, per cui abbiamo deciso di sfruttare la città perché comunque è un posto bellissimo. L’idea è nata insieme a mia sorella (Bianca Riefoli), abbiamo iniziato a pianificare il video quando la canzone era già pronta ed abbiamo elaborato la storyboard. Io le ho spiegato le mie idee, quello che volevo che il video rappresentasse e lei poi ha creato il tutto”.

Quanto tempo avete impiegato nel realizzarlo?

“Circa 2-3 giorni proprio di riprese, però considerando il periodo di pianificazione ed organizzazione, quasi un mese”.

Lo ha registrato proprio tua sorella?

“Sì, lei era la direttrice artistica, poi ci ha aiutati anche una regista di lì (Shireen Rahimi), bravissima e specializzata in riprese sott’acqua che sono presenti nel video”.

Sì, infatti spiccano e colpiscono molto le inquadrature subacquee dei due ragazzi che compaiono nel filmato, loro sono amici tuoi o proprio attori che avete assunto?

“Il ragazzo è un amico che ci sembrava adatto, essendo molto bello (infatti già lo avevano coinvolto in delle pubblicità), invece la ragazza l’abbiamo contattata tramite Instagram. Lui vive proprio lì, la ragazza è colombiana, ma si trovava a Miami in quel momento e quindi siamo riusciti ad organizzare tutto”.

Tornando un attimo alla regia, avrei una curiosità, l’idea della rosa come ti/vi è venuta in mente?

“Abbiamo deciso di prendere questa rosa e provare a bruciarla, per rappresentare un po’ il messaggio generale della canzone. Siamo stati giorni a fare prove perché non riuscivamo a farla bruciare, dato che i petali non prendevano fuoco: alla fine siamo riusciti dopo averla lasciata immersa nell’alcol per circa un’ora, così da poterla bruciare”.

Quindi potremmo definire la rosa come metafora di quello che succede quando una relazione diventa tossica, come dici nel testo?

“Sì, perché la rosa è il simbolo dell’amore e il fatto che bruci raffigura quello che l’amore tossico può provocare”.

A proposito di relazioni/amori tossici, li racconti come esperienza vissuta? O ti piaceva il concetto di questa ambivalenza del sentimento?

“Allora, la canzone non è dedicata a nessuno in particolare, però ho avuto delle esperienze alle quali mi sono ispirato. Poi volevo arrivare a tutti i ragazzi della mia età che magari hanno questo tipo di relazione, soprattutto perché spesso i giovani vengono presi in giro dagli adulti che ti dicono “Ma sì, sei un ragazzo, non sai cos’è l’amore, non puoi essere innamorato davvero, non è una storia vera…””.

E come mai alla fine del video non chiami la ragazza che ti lascia il numero sul tavolino?

“Sai, dal video volevamo far capire che la ragazza è appunto una persona tossica e per mostrarlo meglio abbiamo aggiunto questa scena dove lei ci prova pure con me ma io non ci sto. E’ come se dal suo gesto già io abbia capito di che tipo di persona si tratti e faccio vedere che non voglio averci a che fare”.

Invece per quanto riguarda il singolo, com’è stato lavorare con i 2nd Roof?

“E’ stata un’esperienza davvero figa. Li ho conosciuti all’inizio di quest’anno e, quando li ho incontrati, in realtà la canzone era già finita perché l’avevo realizzata con un producer di Roma (Lorenzo Prodi), ma l’avevo messa da parte perché stavo lavorando ad altro. L’ho ripescata insieme a loro, sono andato a Milano nel loro studio ed è stata una bellissima esperienza. Quando sono entrato sono impazzito perché c’erano tutti i singoli che hanno prodotto per grandi artisti come Guè, Salmo ecc.”.

Dato che loro sono grandi professionisti e lavorano con i top players della scena urban/rap, come si sono comportati con te? Sono stati molto formali e distaccati o comunque ti sei sentito a tuo
agio e ben seguito?

“Guarda, dato che lavorano con gli artisti più grandi d’Italia e non solo (hanno prodotto anche Dua Lipa recentemente), a me hanno dedicato 2-3 giorni, però il fatto solo che mi abbiano dato tempo e spazio, pur essendo un artista emergente, è stato bellissimo. Poi lavorano veramente molto bene, non è che mi hanno dato la base e basta: abbiamo fatto delle session in studio insieme e poi, quando sono tornato a Roma, ci siamo sentiti spesso per fare qualche cambio e modifiche varie”.

Quindi in totale quanto ti ci è voluto per far uscire questa canzone nella sua versione definitiva?

“Se consideriamo pure la prima versione, diciamo due anni” (ride). “Poi ho ripreso l’idea e stravolta diciamo che è venuta fuori quest’anno”.

La prima versione ce l’hai solo tu o si può trovare da qualche parte? Magari in futuro sarebbe interessante se si riuscisse a ritrovare per vedere come hai trasformato il pezzo, un po’ come con “Chic” di Izi, completamente diversa dalla prima bozza che si trova su YouTube.

“Non l’ho mai condivisa sai, però magari potrei farlo in futuro, perché in effetti sarebbe figa come cosa: la prima versione era diversissima. Mi piacerebbe fare come Tha Supreme, che carica mille versioni e remix dei suoi pezzi, lui spacca tantissimo ed è una delle mie ispirazioni”.

Bene, mi hai dato l’aggancio per la prossima domanda che stavo per farti, quali sono gli artisti che ti influenzano maggiormente?

“Tha Supreme, anche se so che fa un genere molto diverso dal mio, resta una delle mie ispirazioni più grandi, forse perché è un ragazzo come me e mi rispecchio molto in lui, pur avendo due vite completamente diverse. Adesso, poi, sto ascoltando tanto Ernia che pure mi piace molto. Invece, a livello internazionale, in questo periodo ascolto parecchio Lil Nas X, il suo ultimo album spacca. Adesso comunque tirerò fuori delle cose che si avvicinano molto al mondo di Tha Supreme”.

Quindi hai già qualcosa di pronto? Mi fai qualche spoiler?

“Sì sì, ho tanta roba pronta: a dicembre dovrebbe uscire una nuova canzone con il video pure, probabilmente”.

E pensi di uscire prima con una serie di singoli o hai già progetti per album/EP? 

“Purtroppo, e devo dire purtroppo, perché sono un fan degli album, per me che sono ancora un artista emergente, è meglio fare molti singoli per cercare di farmi conoscere e, poi, potrò pensare a qualcos’altro”.

Con che produttori stai lavorando per questi singoli prossimi?

“Allora dai, ti faccio uno spoiler: la canzone di dicembre sarà sempre con i 2nd Roof. Poi, per le altre, lavoro con amici producer, in particolare ho un amico pugliese (Luca Tarantino) con cui sto lavorando e un bassista che ha suonato con mio padre e che collabora con un producer. Tutta gente diversa, insomma”.

Quindi vedo che lavori anche con amici: hai mai avuto qualcuno con cui potreste fare o avete già pensato di fare qualche lavoro insieme?

“Allora, quando avevo 15-16 anni, lavoravo con un ragazzo che adesso è Holden: ha avuto molto successo, nonostante inizialmente non cantasse perché voleva produrre e lavorava alle mie basi. Siamo tutt’ora amici e abbiamo un paio di cose che non sono mai uscite ancora, io e lui potremmo lavorare molto bene insieme. Magari in futuro succederà”.

Domanda un po’ più personale: ho visto che studi alla Pennsylvania State University, come ti trovi a bilanciare questo impegno con la musica?

“Ultimamente sto facendo molta fatica, perché è difficile stare al passo con entrambe le cose e comunque fare altro che mi piace. Però lo faccio volentieri, perché l’Università mi serve per avere una sicurezza sul futuro. Io la considero il piano Z” (ride). “Il mio sogno è fare musica e voglio fare quello, sto facendo di tutto per riuscirci, però è giusto avere anche una sicurezza in più”.

Tornando alla musica, abbiamo parlato di progetti futuri e produttori, invece per i video? Pensi di collaborare solo con tua sorella o hai già conosciuto qualche videomaker diverso?

“Ho già lavorato, per la canzone fatta insieme a mio padre Raf, con un videomaker secondo me bravissimo (Tahir Hussain). Lui mi piace molto ed ha esperienza, ha girato con Achille Lauro e lavora sempre con Sercho/Ser Travis, un mio amico fortissimo che spacca, recentemente ha rilasciato un altro album molto figo”.

Beh, allora in futuro potremmo aspettarci anche un featuring con Sercho, perché no?

“Sì, a me farebbe molto piacere, è molto forte e poi, appunto, è un mio amico”.

Dai, aspettiamo questo D’Art feat. Ser Travis allora! A proposito, D’Art, il tuo nome d’arte, come è nato?

“E’ ispirato a D’Artagnan dei moschettieri, perché quando avevo 13-14 anni sono cresciuto un po’ più rapidamente rispetto ai miei amici e, quindi, oltre a essere più alto, avevo già i baffetti che hanno fatto nascere questo soprannome. Ho deciso di tenerlo accorciandolo, suona figo e ormai mi appartiene”.

Figo, invece hai già pensato a qualche piccolo concerto, visto che ora cominci piano piano a farti conoscere?

“Guarda, onestamente ai concerti ancora no, forse è presto. Però mi piacerebbe partecipare a qualche contest ed evento: Castrocaro e Sanremo Giovani, per esempio, sarebbe bello farli. Per quanto riguarda talent come XFactor, penso che siano grandissime opportunità per un artista emergente, ma credo sia difficile da affrontare nel lungo periodo, l’enorme visibilità che ti danno in così poco tempo, c’è il rischio di bruciarsi subito”.

Sì, concordo con te. Prima di salutarci, un’ultima domanda, hai un featuring dei sogni?

“Eh, è difficile da dire così, però credo Tha Supreme. Se domani mi chiamasse per chiedermi di collaborare, accetterei subito!!”.

Giorgio Fusco


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