“BIANCANEVE E I SETTE NANI”, NUOVE PROSPETTIVE PER IL BALLETTO IN ITALIA

Scritto da il 28 Ottobre 2021

Il 24 ottobre è tornato sul palcoscenico del T.A.M. Teatro Arcimboldi Milano il balletto “Biancaneve e i sette nani”.

Viene proposto uno spettacolo comico e divertente, coinvolgente per i bambini, ma dotato di tutte le caratteristiche tipiche del balletto classico. La rappresentazione è rivolta, quindi, anche a spettatori più consapevoli e desiderosi di perdersi tra le fiabesche scenografie e le magiche suggestioni della famosa fiaba dei fratelli Grimm.

Il balletto, dopo quella che sembrerebbe essere una definitiva riapertura dei teatri, è stato presentato per il terzo anno al T.A.M., in seguito al sold-out registrato nelle prime rappresentazioni del 2016/2017.

La possibilità di assistere a questa realizzazione, la quale esula dai soliti titoli di repertorio che siamo abituati a vedere nei teatri, non è scontata; difatti, l’accademia di Balletto Ucraina con base a Milano è l’unica ad averne i diritti originali in tutta Italia.

“Biancaneve e i sette nani” è stato, infatti, realizzato per la prima volta nel 1975 al teatro dell’Opera di Kiev con le musiche di Bogdan Pavlovsky; ormai nei teatri dell’est il titolo è notevolmente conosciuto, in Italia resta, invece, ancora un piccolo tesoro da scoprire.

Nelle parole della direttrice Caterina Calvino Prina dell’accademia si manifesta la speranza che, a seguito del successo riscosso dallo spettacolo, finalmente il pubblico italiano sia pronto ad apprezzare anche realizzazioni lontane dai grandi classici come “Lo Schiaccianoci” e “Il lago dei cigni”.

La direttrice crede che determinati patrimoni artistici e culturali, come il balletto classico, debbano essere conservati. E’ necessario, infatti, che il balletto sopravviva anche tra la moltitudine di evoluzioni e sperimentazioni del mondo della danza. Questo tentativo di conservazione non implica, però, il rimanere congelati intorno alle solite proposte.

“Biancaneve e i sette nani” rappresenta, perciò, anche un piccolo atto di coraggio per far rivivere, sotto nuove vesti, questo particolare tipo di rappresentazione coreografica nata nel primo rinascimento.

Costanza Leonardi


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