Primavera Sound 2017 – Giorno 4
Scritto da BocconiADMIN il 4 Giugno 2017
Tornato a Milano, mentre a Barcellona hanno luogo gli ultimi concerti “a la ciutat” del Primavera Sound, io mi ritrovo con le immagini di ieri sera che scorrono negli occhi.
Sono arrivato a Parc del Forum verso le 18.30 per assistere all’esibizione di Junun sul Ray-Ban Stage.
Junun è l’incontro musicale nato da Jonny Greenwood, Shye Ben Tzur e la Rajasthan Express. Un mix di suoni orientali, indiani e israeliani, miscelati dall’estro del chitarrista dei Radiohead che è anche produttore del disco. Qui al Primavera manca Greenwood, ma lo show è comunque spettacolare, coinvolgente, balli sfrenati si consumano sottopalco. Ottima apertura.
Mi sposto poi nell’immensa arena, all’Heineken Stage per lo show di Van Morrison, leader degli Wheels. Il pubblico è ben distribuito ai lati del palco, una birra, il tramonto che bussa, e questo signore irlandese che suona rythm and blues e soul bianco, e ti fa girare il sangue nelle vene, davvero.
Lo lascio poco prima della fine, per andare Night Pro Stage, dove sta per iniziare a suonare Wrongonyou.
Il cantautore romano invita tutti ad alzarsi dalle gradinate e infila una serie di ballate che scaldano il pubblico nelle prime file, perlopiù italiano. Termina con “The Lake”, mentre il cielo da rosso inizia a sfumare verso il viola che chiama la notte.
Sul Mango Stage, grande esibizione dei Metronomy che con le loro sonorità elettropop fanno ballare tutti, e a questo punto l’aera è davvero stracolma di gente. Riesco appena a prendere una birra prima di tornare al Mango Stage in previsione del concerto degli Arcade Fire (che sarebbe cominciato un’ora e mezza più tardi), ma evidentemente hanno avuto tutti la stessa idea, e l’area immediatamente sotto al palco è già gremita, tutti pronti all’attesa. Nel frattempo sul palco di fronte si esibisce Grace Jones.
Quando a mezzanotte gli Arcade Fire salgono sul palco inizia il delirio.
Aprono con “Wake Up”, il nuovo singolo “Everything now” e poi alternano brani da “Funeral”, “Neon Bible” (eseguono anche l’omonimo brano che non suonavano live dal 2008), “Reflektor” fino ai successi di “Scenes from the suburbs”. Suonano di nuovo l’inedito “Creature Comfort” e poi chiudono con la doppietta devastante Power Out/Rebellion, come l’altra sera. Vanno via, ma poi tornano e chiudono con una perla, “Windowsill”. Concerto pazzesco, come sempre. Non trovo ancora le parole per descrivere l’entusiasmo, l’energia che sono in grado di trasmettere (qui la setlist) Il festival continua ma per me è ora di prendere i bagagli è andare in aeroporto. Forse è meglio così, che l’ultimo concerto sia stato il loro, che mi abbia lasciato addosso il sudore di quando sei vivo. Faccio una fatica incredibile ad uscire, mi viene quasi da piangere. E’ stata un’esperienza indimenticabile. La musica, le persone, il mare. Sono tra le cose più belle al mondo.
Sono il mondo, che canta balla e si sfiora, si tocca, si sorride. Si unisce.
Vi ho detto dei concerti, ma ci sono occhi, tramonti, incontri che resteranno a farmi compagnia nei prossimi giorni.
Non posso che augurarmi di tornare presto.
Prestissimo.
E di incontrarvi lì.
Mattia Sofo