SAMIA – FINALISTA DI SANREMO GIOVANI

Scritto da il 4 Febbraio 2022

Il 15 dicembre si è svolta la finale di Sanremo Giovani, ma a differenza delle edizioni passate, quest’anno non sono stati selezionati i cantanti per partecipare alla sezione “Nuove Proposte” del festival. Dal 1984 infatti, negli stessi giorni della sfida dei “Big”, si svolgeva in prima serata una competizione per dare spazio agli artisti emergenti del panorama musicale italiano.

Questa volta, come nel 2018, non verrà eletto nessun vincitore tra le nuove proposte, i tre selezionati tra dodici finalisti sono infatti quelli che competeranno con i “Big”.

Probabilmente, questa non rappresentava la parte del festival a cui si rivolgeva maggiore attenzione, ma in realtà nel corso degli anni ha accolto grandi voci e splendide canzoni difficili da dimenticare.

Nel 1994 Andrea Bocelli vinse con: “il mare calmo della sera”, nel 1999 Alex Britti lasciò il segno grazie al brano:  “ Oggi sono io”.

Samia, giovane cantante di Roma, è stata una dei dodici finalisti selezionati tra le 711 candidature. Ha esordito nel 2021 con “Volume spento” e “Piove”. Alla finale di Sanremo giovani ci ha regalato il pezzo: “Fammi respirare”.

Samia come mai la scelta di fare uscire i brani insieme e poco prima della partecipazione al festival?

La scelta di partecipare al festival è avvenuta sul momento, mi sono detta “proviamoci!” e alla fine è andata bene! Per poter accedere al festival era necessario aver pubblicato due brani, quindi ho scelto di farli uscire insieme con la forma del doppio singolo, proprio per poter inviare la candidatura!

Raccontaci come si sono svolte le selezioni, 711 domande sono davvero tante e la tensione psicologica non credo sia mancata

Ho proposto due brani, dopo essere passata alla selezione online, c’è stata una seconda selezione dal vivo ed infine l’8 dicembre hanno comunicato i 12 finalisti. L’attesa è stata sicuramente la cosa più estenuante; I provini sono questo: attesa del momento finale. Un po’ come quando strisci la carta del pos: “andrà o non andrà?”

Tra voi finalisti si è instaurato un legame particolare oppure è prevalsa la competizione?

Il clima è stato meraviglioso, io sono sempre stata una ragazza profondamente sentimentale e romantica, per me è stato spontaneo affezionarmi subito ai ragazzi. Yuman, che adesso è dentro al festival, per me è diventato un fratello. C’era stima e affetto da parte di tutti, invece che competizione il clima è stato di piena condivisione!

Sono felice di sentirti dire ciò, un clima del genere non è per niente scontato nel mondo dello spettacolo…

Io penso, che se ci ricordiamo che la persona che abbiamo davanti ha scopi e obiettivi come noi, viene facile comportarsi in questo modo. Io riconosco cosa sono, cosa voglio e quali sono i miei obiettivi, ma riconosco anche i desideri degli altri e li accolgo. Ciò che mi interessa davvero è cantare, far canzoni del resto non voglio preoccuparmi. Io sono fan dei miei colleghi, anzi dei miei amici. Se si lavorasse sempre tenendo a mente questo cosa ci sarebbe più condivisone e meno competizione. Come dico sempre io: “ Volemose bene che a volecce male è più faticoso!”

Torniamo al singolo, quando è nato “Fammi respirare”?

Avevo davvero la sensazione che mi mancasse l’aria…  è stato naturale per me mettermi sulla tastiera a cercare note, ho iniziato a scrivere e così spontaneamente è venuto fuori questo. Io scrivo continuamente, sono piena di note sul telefono, porto sempre con me carta e penna per essere sempre pronta… Comunque dopo aver inserito le note il mio produttore ha realizzato un arrangiamento incredibile.

La definiresti una canzone d’amore?

Si, è una canzone d’amore, ma racconta più del bisogno di respirare nelle relazioni. sia nelle relazioni che abbiamo con gli altri, ma anche nella relazione che abbiamo con noi stessi. Ciò che amo sempre dire è che si tratta di una canzone che invita a non condannarsi, ma a perdonarsi, così da fermarsi e darsi un attimo di respiro!

Si può dire che questa sia il pezzo più rappresentativo per te…?

Sicuramente è incredibilmente significativa, ma tutte le canzoni sono legate da un filo che mi rappresenta e mi aiuta a raccontare chi sono. In realtà non posso rispondere a questa domanda, sono legata a tutte le mie bimbe e non posso sceglierne una.

Samia qual è un ricordo e le persone che assoceresti al tuo percorso artistico?

Sicuramente penso subito a Francesco Cataldo, il mio produttore e Alberto Quartana, il mio manager: Una sera a Roma dopo aver finito di cantare ad un evento, sono venuti da me proponendomi di collaborare insieme.

Rivelaci i progetto che hai per il futuro

Io scrivo continuamente e presto a marzo uscirà un nuovo singolo. Inoltre, (non dico a chi può essere anche che dica di no) sto proponendo una canzone ad un’artista, speriamo accetti!

Per salutarti ti chiedo: da oggi sarà vietato ascoltare qualunque tipo di canzone, ma ti concedono la grazia di un ultimo brano…

Difficile ho una lista immensa…. Ma forse: “Make it better” di Anderson Paak! E’ così piena di ricordi, così serena, mi fa pensare a tante belle persone!

Costanza Leonardi


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