BLA BLA BABY

Scritto da il 2 Aprile 2022

Quando ieri, 1 aprile, mi sono seduta in quella poltrona del cinema Anteo di Milano pensavo di avere bene in mente cosa sarei andata a vedere da lì a poco. Invece, con mio piacevole stupore, mi sbagliavo.

“Bla Bla Baby”, un film diretto da Fausto Brizzi, è una commedia non così scontata. Il film racconta la storia di Luca, un uomo di circa quarant’anni, che si trova, ad un certo punto della sua vita, a dover lavorare a stretto contatto con dei bambini. Egli, infatti, lasciatosi alle spalle il suo passato da insegnante di surf, ottiene un’occupazione proprio in un asilo aziendale, giustificandosi dietro alla sua voglia di “voler inseguire sempre l’onda, il cambiamento”, tenendosi lontano da una vita noiosa. Quello che non si aspetta è che sicuramente nella sua vita ci sarà un cambiamento più che drastico. Accade, infatti, che dopo una giornata apparentemente uguale a tutte le altre, tra i pianti dei bambini e i battibecchi con le colleghe Celeste e Doriana, sente al telegiornale una notizia: gli omogeneizzati alla platessa devono essere immediatamente ritirati dal commercio perché contaminati. Si tratta di una notizia così assurda che, inizialmente, il suo migliore amico e scienziato Ivano (lavora anche lui nell’azienda Greenlight) si diverte a prendersi gioco di lui e della sua bizzarra passione per quegli omogeneizzati che sottrae all’asilo per portarli a casa e mangiarli. Tuttavia, il giorno dopo Luca si rende conto che le voci incomprensibili dei bambini, per la prima volta, iniziano ad avere un senso per lui: lui li comprende perfettamente, parola per parola.

Ovviamente non sto qua a raccontarvi come si svilupperà poi tutta la vicenda, perché ancora il film non è uscito nelle sale e io scappo dagli spoiler tanto quanto voi. Quello che mi preme invece trasmettervi è il perché, come ho accennato all’inizio, sono rimasta piacevolmente colpita.

Tra una battuta e l’altra (credetemi se vi dico che io ho veramente riso dall’inizio alla fine come raramente mi capita), ho avuto modo anche di interrogarmi su diversi atteggiamenti che nel corso degli anni ho notato e che, con sapiente leggerezza, sono stati messi in risalto in varie scene. Mi sono quindi domandata in quante occasioni abbiamo dato per scontato che dei bambini accanto a noi non ci capissero o, comunque, non dessero peso a certe nostre reazioni. Mi sono chiesta, di conseguenza, quante volte i genitori, metaforicamente, tendono a disegnare, plasmare il mondo dei figli a propria immagine, senza soffermarsi a vedere cosa effettivamente i figli vogliono disegnare su quel foglio bianco.

Se poi, nel corso della narrazione, i neonati della Greenlight si affezionano a Luca non è quindi così strano. Lui è l’unico che li capisce, l’unico che non presta più attenzione allo smartphone che al bambino che tiene sulle gambe, l’unico che non dimentica nessuno in macchina, l’unico che cerca di capire perché qualcun altro piange non soffermandosi sulla scusa del “fa sempre così, poi gli passa”.

Perché non è vero che “sono piccoli, non capiscono”, non è vero che poi ci si dimentica tutto crescendo, non è vero che basta un giocattolino o una distrazione di turno per tranquillizzare la situazione. Non è vero perché semplicemente poi quei bambini, crescendo, diventano noi. Noi che, attualmente, tracciamo la linea della nostra vita da cui, per quanto ci si possa sforzare, sono ben visibili i residui di inchiostro che ci lasciamo alle nostre spalle. Noi siamo la nostra educazione, il nostro passato, i nostri ricordi, così come le esperienze attuali, le nostre scelte autonome.

Desidero solo lasciarvi quindi con l’invito all’ascolto: non vorrei mai trovare un giorno noi, quelli più grandi di noi e i piccoli che abbiamo dato per scontato negli anni, davanti a una “muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia” come direbbe Montale, impossibile da scavalcare. Ascoltiamo, impariamo. Il muro dell’incomunicabilità lo abbatteremo.

Infine, vi ricordo che il film sarà disponibile in tutte le sale dal 7 aprile. Di seguito alcuni nomi del cast: Alessandro Preziosi, Matilde Gioli, Cristiano Caccamo, Massimo De Lorenzo, Maria Di Biase.

A presto,

Caterina Nastasi


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