Caro Cielo

Scritto da il 21 Novembre 2016

Festival Milano Musica.

Pirelli HangarBicocca, 13 Novembre 2016, ore 15:30.

Quel che in passato ospitava aereoplani, è diventato, per l’occasione, teatro di musica. “Teatro”, sì. Perché, stavolta, la musica si è vista.

Quattro musicisti, districandosi tra percussioni e pianoforti, hanno posto le loro domande al cielo, portandoci in una dimensione aerea ed inconsistente.

Durante lo spettacolo, è capitato più volte che, tra il pubblico, si perdesse l’orientamento, che i piedi non toccassero più il suolo.

Quella che è avvenuta qui, è stata un’esperienza alchemica, per cui i suoni son diventati parole, ed il silenzio ha cessato di esser muto.

Tecnicamente, gli spartiti di Jeean-Luc Hervé, Rolf Wallin, Philippe Hurel, Gérard Grisey e Hugues Dufourt presentavano tante insidie. Riuscire a sincronizzare percussioni e pianoforte/i non era affatto un’impresa ovvia. Eppure, Filosa e Paganelli ai pianoforti e Giannotti e D’Erasmo alle percussioni, per quanto realtivamente giovani, hanno sopreso.

Sprazzi di melodie interconnesse da silenzi abissali; ritmi quasi tribali che andavano ad evaporare nella carezza; comune accordo tra corde pizzicate e pelli percosse che provocavano continui sobbalzi allo spettatore; xilofono e marimba che rifrangevano la luce sull’aria.

Questo Quartetto Array è da ascoltare ad occhi chiusi.

Questo Quartetto Array è da vedere con le orecchie.

 

A cura di Pierdomenico Laviola ed Elena Martina


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