CLUB TENCO: UNA RASSEGNA DEDICATA ALLA MEMORIA

Scritto da il 26 Settembre 2019

Martedì 24 settembre presso il locale Germi di Milano si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del programma del club Tenco 2019. La rassegna, nata nel 1974 per volontà dello stesso Rambaldi (ideatore del Festival nel 1951) e giunta alla sua quarantatreesima edizione, si svolgerà a Sanremo, tra il 16 e il 19 ottobre 2019. Il luogo principale sarà come sempre il teatro Ariston, dove capita che gli artisti, tutti volontari, quest’anno arrivati addirittura a 27, si cimentino in performance uniche, che altrove non farebbero. Ma tra mostre di vignettistica, libri ed altri eventi, il Tenco si allargherà su tutto il territorio, “invadendo” la città.
Nell’intima location inaugurata pochi mesi fa e voluta da, tra gli altri, Manuel Agnelli e Rodrigo d’Erasmo, oltre a questi due, erano presenti anche Morgan, presentatore di tutte e tre le giornate, e Nina Zilli. Sono inoltre intervenuti il fumettista Sergio Staino e il produttore discografico Stefano Senardi, membri del consiglio direttivo.
In maniera profonda e critica si è parlato del senso di una simile manifestazione nel 2019. Nata infatti per una nicchia, si è dovuta col tempo aprire al nuovo, in modo tale da poter essere sostenibile: per questo Staino ha definito quella del 2019 come un’edizione “frutto dell’autocritica”. Nella costruzione del programma, si è cercato di trovare un’impostazione né casuale, né confusionaria. Come l’anno scorso la scelta era ricaduta infine sui migranti, l’argomento di quest’anno sarà la memoria. Non solo nella vita di tutti i giorni, infatti, ma anche nella musica e nella politica, c’è bisogno di mantenere vivo il ricordo, il quale può e deve passare attraverso la cultura.
I vincitori delle targhe Tenco 2019 sono stati: Manuel Agnelli, Daniele Silvestri e Rancore, con Argento Vivo, l’abituè Vinicio Capossela, il giovane Fulminacci, Enzo Gragnaniello e Alessio Lega. Il premio Tenco artista, da molti considerato tutt’ora il premio più importante nella musica italiana, premierà invece Gianna Nannini, Eric Burdon (The Animals) e Pino Donaggio. Quest’ultimo, il cui nome è meno noto al grande pubblico, era uno dei pochi cantautori che onorò con la propria presenza il Festival negli anni 60 e, al di là del suo più grande successo Io Che Non Vivo, ha fatto fortuna soprattutto tramite le colonne sonore, rimanendo però lontano dai riflettori. Il premio come operatore culturale va a Franco Fabbri, mentre quello I suoni della canzone al frontman degli Stadio, Gaetano Curreri, vincitori del Festival 2016.

Fabio Sorrenti


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