Di avventure, mani al cielo e matrimoni non celebrati: il MI-AMI Festival

Scritto da il 1 Giugno 2016

Prima o poi, nella vita, arriva il momento in cui ascolti una canzone “indie” per colpa o merito di un amico, o magari la scopri per caso su Youtube o in altri modi; non importa come, fatto sta che te ne innamori alla follia e da lì in poi un nuovo mondo si apre.

Di rito, in momenti come questi, inizi a farti un po’ contaminare: passi un buon mese – nel migliore dei casi, un buon anno, nel peggiore – a comporre la tua playlist, e poi cominci a desiderare di vedere un concerto che racchiuda tutti gli artisti in essa presenti.
Quindi, vediamo un po’: musica indie, addirittura in italiano… E a maggio un solo nome ti ronza in testa: MiAmi.

Il MiAmi è un festival di musica indie, che si estende su due giorni e si svolge al Circolo Magnolia, all’Idroscalo di Milano verso la fine della prima vera. La line-up di quest’anno includeva nella serata di venerdì 27 artisti tra cui I Cani, Calcutta, gli OSC2X nella serata di venerdì 27 maggio, seguiti da I Ministri, C+C=Maxigross e Bloody Beetrots nella giornata di sabato. Le esibizioni avevano, luogo in tre palchi diversi, dislocati attorno all’Idroscalo, affiancati da bar, stand dei vari sponsor e mercatini stile East Market.

Insomma, la geografia non è il nostro forte, a Radio Bocconi, ma – se siete milanesi lo sapete bene – l’Idroscalo non è per niente comodo da raggiungere con i mezzi pubblici! C’è da dire però che per un festival del genere vale la pena intraprendere questa sorta di “viaggio della speranza”, anche solo per chi si incontra lungo il cammino – soprattutto se si tratta di brasiliane in scambio in Italia!

Siamo stati al MiAmi entrambe le serate: e se sabato ci siamo fatti distrarre dalla finale di Champions, venerdì abbiamo ascoltato per primi I Cani. In poco meno di un’ora di concerto sono riusciti a cantare circa venti pezzi, intervallandoli con svariati “abbiamo poco tempo e vogliamo suonare tanto quindi non perdiamoci in chiacchiere”, coinvolgendo così tutto il pubblico. Hanno suonato pezzi tratti dall’ultimo album Aurora, tra i quali Questo nostro grande amore – brano con cui hanno aperto lo show – Protobodhisattiva e Il posto più freddo, senza farsi mancare brani tratti dai lavori precedenti come Come vera Nabokov o Wes Anderson. Più di tutti, però, ci è rimasto nel cuore Non finirà, pezzo per il quale una nostra compagna fresca di caduta ha inventato anche un balletto, per tutte le età, che risparmiamo dal postare sulla nostra pagina Facebook.

Girarsi e vedere tutto il pubblico battere le mani a tempo cantando in coro le canzoni è sempre un’esperienza calorosa e piacevole. E, a proposito, il pubblico merita un plauso: “hipster ma educato”, fan sfegatato di artisti indie e poco conosciuti ma sempre sorridenti, gentili e amichevoli. Speriamo che scrivano lo stesso anche di noi gli altri…

Una volta terminato il concerto de I Cani è stata la volta di Calcutta, che si è esibito al Rizla, il palco più grande, e lo spazio davanti è talmente vasto che nelle retrovie quasi si fatica a sentire. Nel tragitto tra i due palchi ci siamo fermati anche dagli OSC2X, sempre interessanti e innovativi con il loro sound elettronico e moderno, che sa molto di indietronica. Di Calcutta ci ricordiamo sensazioni psicologiche contrastanti: dalla malinconia notturna di “Frosinone” o “Milano” fino alla voglia di vivere immensa che canzoni come Oroscopo (“TUTTA LA NOTTEEE TUTTA LA NOTTEEE”) sanno trasmettere.

Che dire, il MiAmi ci ha stupito sin dal primo momento: una volta entrati al festival, l’atmosfera aveva subito qualcosa di surreale e un po’ destabilizzante. Sarà stato il fatto che c’era un piccolo gazebo tutto illuminato dove sposarsi con un rito celebrato da un uomo vestito da Elvis Presley (sì, proprio come a Las Vegas) o Arisa che passeggiava e scattava foto – rigorosamente solo selfie e senza flash – con i suoi fan.

Non ci sembrava nemmeno di essere nella caotica Milano ma era come se la vita si fosse fermata e lasciasse spazio a quella musica, che adesso sta prendendo lo spazio che si merita, fatta di bei testi, a tratti poetici, e da sonorità molto vicine a quelle sperimentali e internazionali.

Grazie MiAmi, ci vediamo l’anno prossimo!


Traccia corrente

Titolo

Artista