Di neve, draghi e felicità: Bianco @ Salumeria della Musica
Scritto da BocconiADMIN il 1 Marzo 2018
Mercoledì 28 Febbraio, 21.30 circa, Salumeria della Musica – che, per chi non la conoscesse, è una salumeria nel senso che ci sono salumi vari che pendono e si possono mangiare dove c’è pure un palco. A Milano nevica, e pare giusto ribadirlo ché poi sembra che la neve ce l’hanno solo a Roma.
Margherito, cantautore siciliano, scalda la folla con cinque pezzi, dichiarandosi apertamente, ancor prima che artista, un fan di Bianco.
Di fan di Bianco, lì, ce ne sono molti, ben più di quelli che nell’Ottobre di due anni fa si trovavano – assieme a me – all’Arci Ohibò, sempre a Milano, per la tappa del Fumo l’ultima tour.
Verso le 22.30 arriva finalmente sul palco Bianco vestito di nero con la sua band vestita di Bianco. Il cantautore è a suo agio, aiutato anche da un pubblico che lo accoglie con un’ovazione e che canta a memoria i suoi pezzi. Parla poco, giusto per dire che ormai “Bianco” non è più solo lui ma tutta la band, e per sottolineare come a Milano molti vadano ai suoi concerti in giacca e cravatta (“e bravi, è pur sempre una serata, mica dovete venir qua a fare i fricchettoni”).
Protagonista assoluto è il nuovo album, Quattro, uscito lo scorso Gennaio. 30 40 50, opening track del disco, apre la setlist che scorre poi con Felice, Fiat, La persona innamorata e altri brani tratti dall’ultimo lavoro che il pubblico apprezza molto vocalmente. Arriva poi il momento di Organo Amante, che chiude “Quattro” con una lunga parte strumentale e dura 9 minuti e 47 secondi. Bianco ringrazia il pubblico “per essersi subito questo pippone” e la sua casa discografica per permettergli di far pezzi così lunghi, “che non è scontato”.
In scaletta c’è posto anche per pezzi tratti da lavori precedenti: Guardare per aria, title track del penultimo disco, Drago, Corri Corri, originariamente duettata con Levante. Presi dall’euforia e quasi senza accorgersene si arriva all’ultimo pezzo: la band esce, rimane Bianco con la chitarra acustica a suonare Mela, tratto dall’album Nostalgina che risale ben al 2011. Ne ha fatta di strada, da quando, racconta, qualche anno fa suonava in un piccolissimo locale accanto alla Salumeria con una decina di persone a sentirlo.
La festa non è finita. Con non troppo stupore da parte del pubblico, Bianco e band tornano per l’encore. Il chitarrista annuncia che a Torino sta nevicando (anche a Milano, anche a Milano!) e partono in sequenza Quello che non hai, Tutti gli uomini e infine Le stelle di giorno. A questo punto, anche Bianco è vestito di Bianco, non ha più la chitarra al collo, si muove a ritmo, il pubblico è un po’ più disinibito e canta a voce un po’ più alta, fino a congedare l’artista al ritmo degli “oh oh oh oh oh oh oh” de “Le stelle di giorno” e con applausi scroscianti.
La felicità è un drago fatto di gesti piccoli, quasi invisibili, canta Bianco in “Drago”. In tutta onestà, non credo stesse pensando a un bel concerto mentre fuori nevica, ma magari sì. In ogni caso, un’ode a Bianco, alla sua band, alla neve che rende Milano ancora più bella e a questo Drago, che ieri sera stava in via (non me la ricordo), al civico numero 4
Articolo a cura di Filippo Colombo
Foto ignorantissima (ma spontanea) di Massimiliano Micali
Intervista telefonica a cura di Massimiliano Micali