Giffoni Film Festival – Quarto giorno

Scritto da il 24 Luglio 2019

Quarto giorno di Giffoni all’insegna della musica.

Mentre la Cittadella è completamente immersa in una calma piatta e disarmante, la sala stampa è gremita di giornalisti in attesa del regista Ivan Cotroneo e del cast de “La compagnia del cigno”, serie televisiva italiana trasmessa da Rai 1, che narra la storia di sette giovani musicisti che frequentano il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. La prima grande notizia che il regista ci ha comunicato ha sorpreso i presenti: la seconda stagione della fiction è programmata ed è al momento in fase di scrittura, dopo il grande successo in termini di ascolti, gradimento e soddisfazione personale della prima. Tra le novità di questa nuova stagione: un cast in possibile ampliamento, con selezioni già iniziate in tutta Italia, riprese che si alterneranno tra Roma e Milano e una continuazione di quella collaborazione produttiva e determinante con Alessio Boni, divenuta di vitale importanza non solo per Cotroneo stesso, ma per l’intero cast. I sette ragazzi, attori alle prime armi, sono, al contrario, musicisti di grande spessore, considerando questa disciplina la base della loro formazione. Alla domanda “In seguito a questa esperienza, state pensando ad una carriera da attori anziché di musicisti?”, Emanuele Misuraca, Domenico nella serie tv, risponde “Un musicista resta sempre un musicista, la musica diventa un bisogno giornaliero, quindi comunque vada, e spero di parlare a nome di tutti noi, la musica farà sempre parte della nostra vita”.

Dalla musica classica alla scena italiana hip hop e rap è un attimo. Nel pomeriggio la Masterclass Music ha incontrato Mondo Marcio e Shade, generando un’intensa e interessante discussione che ha ben descritto i loro percorsi e l’ambiente musicale nel quale entrambi sono immersi. Coetanei sulla carta d’identità, ma fratello maggiore e minore nella vita, Vito Ventura (Shade) e Gian Marco Marcello (Mondo Marcio) hanno attraversato due periodi musicali diversi, percorrendo cammini separati, che vedono il loro punto d’incontro negli stimoli e ispirazioni ricevute. Dal mondo della battuta, del freestyle, del rap impostato su ritmi pop al rap americano, di impronta “Fabri Fibriana”, la frase che entrambi utilizzano come sorta di mantra è “Mai sottovalutare il pubblico”. Le domande dei giovani presenti in sala hanno alimentato un dibattito che ha portato entrambi a rivivere esperienze passate, errori e fallimenti che li hanno condotti ai loro successi più recenti, come la collaborazione con Mina di Mondo Marcio, “Angeli e demoni”, e “La hit dell’estate”, letteralmente, di Shade. Potremmo mai vedere una collaborazione futura tra i due artisti? “Bella storia!”, ha esclamato prontamente Shade, “Magari!”.

Seguito da un forte applauso, il maestro Giovanni Allevi è stato il secondo ospite della giornata ad incontrare i ragazzi dai 16 anni in su presenti in Masterclass Music. La discussione è da subito iniziata con una domanda centrale per Allevi: che cos’è un innovatore? “Una domanda difficilissima” ha fin da subito ribadito il maestro, incominciando a raccontare quella che è la sua definizione, nella quale si immedesima e si riconosce. Il segreto nascosto dietro la sua musica è la solitudine, quel dialogo con se stessi che una persona può ottenere soltanto con l’isolamento da tutto e da tutti. “L’innovatore è un disadattato incompreso” ha riso Allevi. Definito anche un “parricida intellettuale”, il pianista e compositore non lo nega di certo: “È necessario nei confronti dei grandi del passato, la nostra personalità nasce nel momento in cui abbiamo la forza di ribellarci ai nostri padri”. Rispondendo all’ultima domanda, su come aiutare quei giovani che vorrebbero esibirsi in pubblico, mostrare i loro talenti, ma spesso vengono bloccati dall’ansia da prestazione e dalla paura dei loro spettatori, Giovanni Allevi ha condiviso un aneddoto del suo passato, quando decise di intitolare il saggio dei ragazzi della scuola media in cui insegnava “A casa mi veniva bene”.

Evento non speciale, ma forse unico nel suo genere, è quello che si è tenuto nella Sala Blu della Multimedia Valley: la presentazione di “Boez – Andiamo Via”. Lo scorso anno, proprio qui a Giffoni Film Festival, questo progetto, che comprendeva la partecipazione di detenuti nel cast, era stato meramente presentato come un’idea, una possibilità. Quest’anno siamo stati onorati, insieme al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, di vedere come una scintilla sia diventata un risultato concreto e reale, di grande importanza per la società attuale. “Boez – Andiamo Via” è una serie che racconta il viaggio a piedi di sei ragazzi condannati per aver infranto la legge ad un regime di detenzione. Questo vero e proprio pellegrinaggio diviene per loro una sorta di pena, un dispositivo di recupero, trasmettendo al pubblico l’ipotesi di poter effettivamente utilizzare il cammino come strumento di riscatto per detenuti. Prodotta da Rai Fiction e Stemal Entertainment e diretta da Roberta Cortella e Marco Leopardi, l’opera riduce al minimo la mediazione spettacolare e narrativa, proponendo una vera e propria sfida, come ribadito dalla direttrice di Rai Fiction. Sfida sicuramente decisiva per tutti i detenuti, come i protagonisti del documentario stesso.

La giornata non è finita qui! L’arrivo dell’ospite internazionale del quarto giorno dell’Experience 2019, Elle Fanning, ha movimento il Blue Carpet. Conosciuta per i suoi ruoli in “Maleficent”, “Super 8” e “Somewhere” e nominata per il Critics’ Choice Award per la sua interpretazione nel film “Ginger & Rosa”, la giovane attrice è approdata al Giffoni Film Festival per la presentazione, in anteprima, del film “Teen Spirit – A un passo dal sogno”, in uscita nelle sale il prossimo 29 Agosto. Il film narra la storia di Violet, sedici anni, che sogna di fare la cantante; quando scopre che sono aperte le audizioni per il Talent Star, decide di parteciparvi.

Mentre la sala Truffaut è quindi gremita di giurati e ragazzi, curiosi di scoprire l’appassionante storia di Violet, piazza Lumiere è stracolma di fan e appassionati di rap, pronti ad assistere alle performance live di Mondo Marcio, in apertura, e Shade. Il primo rapper ha scaldato la folla, passando dai suoi brani più famosi ai successi più recenti, seguito dalla vibe molto più movimentata e allegra del secondo, che ha fatto saltare e ballare senza sosta ogni spettatore, esibendosi per ben due volte con la hit “Bene ma non benissimo” e cimentandosi in una gara di freestyle con un rapper scelto dal pubblico, che ha tenuto testa a Shade con forza e ingegnosità.

Forse il giorno più “musicale” di un intero Festival che sì, punta al cinema e alle star Hollywoodiane, ma che riesce ad eccellere e mai deludere anche nell’offerta musicale che propone serata dopo serata.

 

Rebecca De Filippis


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