Giffoni Film Festival – Secondo giorno

Scritto da il 22 Luglio 2019

La seconda giornata qui al Giffoni Experience 2019 sembra essere volata.

Questa mattina il primo ospite internazionale della 49esima edizione, Woody Harrelson, ha fatto il suo ingresso alla Multimedia Valley, pronto ad incontrare i ragazzi della Masterclass Cult. Questa sezione della giuria, interessata alla regia, sceneggiatura, recitazione ed effetti speciali, ha focalizzato l’incontro sul film “Lost In London”, avendolo precedentemente visionato.

“Lost In London”, che vede la partecipazione di Harrelson, sia nelle vesti di regista che di attore, è unico nel suo genere, in quanto non solo è la prima opera interamente diretta dall’artista, ma è il primo film nella storia del cinema ad esser stato girato e trasmesso contemporaneamente in circa 500 cinema americani. Harrelson ha rivelato ai ragazzi che, seppur egli lo consideri una grande esperienza formativa, sia per quanto riguarda la sua figura di attore e regista, sia per le tecniche utilizzate, il realizzare un intero film con macchine a mano, prese dirette, single takes, con l’aggiunta del live streaming, è stato per lui un vero e proprio incubo. “Ripensandoci, ci sono tantissime cose che cambierei, che farei in modo diverso… ma sono sicuro che non ripeterei l’esperienza”.

Un artista non solo riconosciuto dal mondo Hollywoodiano, ma anche impegnato in ambiti sociali e culturali, Woody Harrelson si è distinto per esser stato l’unico ospite, fino ad ora, ad aver chiesto di spegnere l’aria condizionata in sala, per ragioni puramente ambientali. Partendo da “Lost in London”, la discussione si è poi spostata su temi più astratti, su riflessioni riguardanti la fama come concetto in sé, la figura dell’attore Hollywoodiano preso come modello o idolo, nel ciclone dell’opinione pubblica, fino ad arrivare alla rivelazione del futuro prossimo e tangibile dell’artista: lo rivedremo presto nelle sale italiane con “Zombieland 2”, prosieguo del fortunato “Benvenuti a Zombieland” del 2009.

L’artista, conosciuto a livello mondiale per i suoi ruoli in film come “17 anni (e come uscirne vivi)”, “Solo: a Star Wars Story” e la saga “Hunger Games”, ha continuato il Q&A, questa volta con la stampa, nelle aule della Multimedia Valley. Senza la sua opera da regista a far da filo conduttore, gli inviati di svariate testate giornalistiche hanno pilotato la discussione tra i temi più svariati, passando da argomenti direttamente collegati alla carriera artistica di Harrelson, a riflessioni sul periodo dell’allunaggio e sul tema di due dei suoi film più importanti, “Natural Born Killer” e “Hunger Games”. Dopo aver definito il Festival di Giffoni “Il festival più necessario e divertente”, ha concluso l’incontro strappando una risata ai suoi intervistatori quando, alla domanda “Quale personaggio, non ancora visto nella sua carriera, vorrebbe interpretare?” ha risposto “Forse Oprah? Giusto per mettermi alla prova!”.

La sala stampa non è però rimasta vuota. L’attrice Sara Serraiocco, vincitrice, tra le altre cose, di un Nastro D’Argento, un Globo D’oro e un Ciak D’oro e conosciuta per il suo ruolo nella serie Netflix “Counterpart”, ha preso posto sulla pedana e ha risposto, con dolcezza e circospezione, a tutte le domande che i giornalisti avevano in serbo per lei. Ovviamente, a differenza di quello con Harrelson, il suo incontro ha avuto come tema centrale il cinema italiano, un cinema di immagini in contrapposizione ad un cinema di contenuti, un cinema volto a stupire lo spettatore con colpi di scena in successione da un lato, un cinema attento al messaggio e alla storia che vuole raccontare dall’altro. L’attrice ha permesso ai giornalisti di riflettere non solo sulla vera e propria rivoluzione in atto nel panorama nazionale, ma sul ruolo dei festival di cinema, tra i quali si posiziona il Giffoni stesso. Una sessione ricca di spunti, che ha portato la Serraiocco a parlare degli inizi della sua carriera, del legame tra attore e personaggio e del suo passato, prima da ballerina, poi da “studentessa di cinema”. “E’ il passato che ti aiuta a diventare quello che sei oggi. È per questo che non ho nessun rimpianto, rifarei ogni cosa”, ha concluso l’attrice.

La giornata del Festival si è ovviamente conclusa con il Giffoni Music Festival, aperto dalla coinvolgente e diramante allegria dei La Rua, nati nel 2004 ad Ascoli Piceno e focalizzati sulla tecnica del “collettivo”: una fusione tra nu-folk e tutto l’immaginario pop odierno, con atmosfere mediterranee contaminate dal calore del suono del banjo, la potenza dei tamburi e un complesso suono internazionale che guarda al futuro. Dopo aver scaldato gli animi del pubblico, il gruppo ha lasciato il palco ad Elodie, unica cantante donna ad avere al momento ben due brani nella Top 50 di Spotify, conosciuta e apprezzata da un vasto gruppo di ragazzi grazie soprattutto alla sua partecipazione ad Amici di Maria De Filippi nel 2015.

Il programma non fa che arricchirsi giorno per giorno e noi non vediamo l’ora di scoprire cosa il Giffoni Experience ha ancora in serbo per noi.

Rebecca De Filippis


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