JazzMi 2017 – Ben and The Voice hand by hand

Scritto da il 31 Ottobre 2017

Cosa può accadere a bordo di una Chevrolet V8 del 1972 che si aggira per la City con una decina di dischi di Frank Sinatra al suo interno? Se in quella vettura si trova un artista dall’anima soul, la pelle scura e una voce penetrante, non può che nascere un capolavoro. “Under my skin”, il nuovo album di Benjamin Duterde, in arte Ben l’Oncle Soul.

Non è la prima volta che Ben trova ispirazione dalle grandi voci del passato: partendo da Aretha Franklin e Ray Charles fino a Sam Cooke e Marvin Gaye Ben ha costruito un sound tutto suo. Questa volta, però, dopo aver ascoltato, cantato e dopo essere entrato nelle canzoni dell’immenso Sinatra, ha deciso di raccontare la sua storia in un modo del tutto innovativo. L’artista che ha fatto la storia della musica negli USA non poteva che spianargli la strada.

All’interno dell’album troviamo ad esempio la classica New York New York, che inizia con un eco psichedelico, evolvendosi in una base malinconica che accompagna la sua voce a tratti piangente. I fiati sostituiscono la voce durante le pause mantenendo l’atmosfera pacata e statica. Totalmente diversa dall’originale, ma in fondo, Ben racconta la sua di storia e trasmette il suo messaggio: “a message of peace and melanchony”.

Rispetto ai suoi lavori precedenti l’Oncle Soul sembra essere diventato più “l’Oncle Jazz”, quel jazz da piano bar, che accompagna un martini bianco con oliva, mentre si parla d’affari, nel classico locale chic in cui l’élite si ritrova a lamentarsi della vita della città. Voci soffuse in sottofondo, ritmi lenti, note lunghe rette da quel velo di profonda e triste malinconia degli accordi minori e diminuiti.

L’album del soulman, uscito l’11 novembre del 2016, a distanza di un anno esatto verrà presentato a Milano presso La Triennale di Milano in occasione del festival del Jazz. Dopo aver fatto tappa in Italia, nel Regno Unito, in Germania e nei Paesi Bassi Ben tornerà nella sua amata Francia con più di venti date fino a febbraio. Ormai l’artista coi festival ci sa fare.

Le sue prime apparizioni in pubblico risalgono al 2010. Montreal è stata la sua culla: Ben si è esibito nel giro di due anni al Franco Folies, al Montréal High Lights Festival e in occasione del Montreal Jazz Festival ha partecipato ad un concerto gratuito davanti a diecimila persone.

La sua gavetta è da tempo terminata, dato che è arrivato al suo quarto album. L’Italia non può che attenderlo a braccia aperte dato che quest’album è nato anche grazie a quel grande artista che di italiano non aveva solo il cognome.

 

Federico Lapolla


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