PERCHÈ NON SEI MAI FELICE?

Scritto da il 17 Dicembre 2022

In una corsa all’eccellenza, a chi ti supera perché le ambizioni, i sogni e la realtà nella vita degli altri coincidono al momento giusto e, invece, a te va tutto male per qualche scherzo del destino (quante volte abbiamo detto così, ammettiamolo), quello che resta da fare è respirare. E tra un respiro e un altro, fermarsi, guardarsi attorno, e ammettere di non essere felici, che l’ossessione al benessere non è mai piaciuta troppo. È a questa conclusione che sono arrivata dopo l’incontro di oggi, 16 dicembre, a Milano, tra Matteo Crea, artista de Latarma Records, e Chiara Maiuri, psicologa clinica specializzata in consulenza e supporto psicologico ad adolescenti.

Proprio presso la sede di Fondazione Progetto Itaca (nata nel 1999 con lo scopo di supporto e prevenzione a persone affette da disturbi della salute mentale), Matteo ha presentato il suo concept album “Io non sono mai felice”, segnando così ufficialmente l’inizio di una collaborazione. Insoddisfazione, competizione, incomprensione, che conseguentemente sfociano nella tristezza, sono alcuni dei punti cardine dell’album.

“Ci sono le mie storie e i miei pensieri. Ci sono i momenti in cui sono stato molto giù e quelli in cui mi sono fatto molte domande, con la grande paura di non trovare mai le risposte. Sono un insoddisfatto cronico che vuole sempre migliorarsi e che diventa felice solo quando sale su un palco. Ma sono anche i pensieri e le storie di chi mi circonda, in corsa verso i trent’anni ricercando stabilità. L’indipendenza economica, la disillusione, le relazioni che finiscono e che iniziano, il sesso, la perdita di qualcuno di caro, il giudizio degli altri, la voglia di stare bene.”

E per comprendere a pieno il percorso mentale che ha portato Matteo a progettare l’album proprio in questo modo, basti pensare che essere “non felici” non include automaticamente solo la tristezza, ma è anche sinonimo di disillusione e di rabbia (sentimenti espressi benissimo, a mio parere, proprio attraverso il contrasto tra la cruda verità dei testi e la base, la melodia delle canzoni).

Vorrei poter dire che non si tratta di coraggio, di sforzo all’autoanalisi, ma semplicemente di sincerità verso se stessi e di amor proprio quando si trattano argomenti sulla salute mentale. Tuttavia, ad oggi ci sono ancora troppi pregiudizi legati al benessere psicologico, frutto sicuramente di tanta ignoranza in materia. E allora, io riconosco la forza di chi si mette un po’ contro le proprie vuote certezze, di chi soffia contro i muri che ostacolano la propria vita, desideroso di ammirare un paesaggio dove c’è sempre il sole. E credo pure che, soffio dopo soffio, il nostro piccolo microcosmo riusciamo pure a cambiarlo.

Facciamo pure un elogio alla non felicità, che ci fa toccare ciò che non vogliamo essere, offrendoci la più grande dichiarazione d’amore alla vita.

Caterina Nastasi

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