Sziget Festival – day 3
Scritto da BocconiADMIN il 15 Agosto 2015
La stanchezza e la spossatezza per il caldo iniziano a farsi sentire, ma noi non molliamo.
Il DAY 3 inizia un po’ più presto rispetto agli altri giorni. Alle 15:30 io ed Eugenia siamo già all’Europe Stage per sentire il concerto dei Lo Stato Sociale. Arrivo abbastanza scettico perché non li trovo particolarmente simpatici. Anzi, mi sono sempre sembrati delle emerite testine di cavolo. Alla prima canzone – che non conoscevo e le cui parole erano incomprensibili – continuo ad avere la faccia di un contadino che a dicembre guarda i campi in attesa che spunti il grano. La seconda canzone è una versione rivisitata e attualizzata di Sono Così Indie e sentendola inizia a spuntarmi un sorrisetto. FinitaSono Così Indie, uno dei cantanti dice: “Mi piace molto l’Est Europa. Un passo più lontano da casa, un passo più vicino ai marò”. Lì mi è scappata una lunga risata e un applauso bello e forte. Penso che alla fine sono un po’ simpatici.
Alle 17:45 al Main Stage inizia il concerto di Marina and The Diamonds, così, dopo esserci rilassati e rinfrescati un po’, andiamo a sentire le prime canzoni. Arriviamo e io mi sento un attimo disorientato, credo di essere finito al gay pride di Budapest. Poi realizzo che è soltanto il pubblico di Marina. Del resto si sa, Marina è una queer idol.
Lei mi sembra molto cambiata, non la riconosco. Forse per i capelli o forse perché ha un trucco molto ben fatto, non riesco mai a capire come sia il suo viso reale.
Molto, troppo pop.
Qualche momento di pausa al Colosseum e poi alle 19:30 di nuovo al Main Stage per sentire i Kasabian. Un concerto da paura. E io sono troppo delicato per certe cose. Durante eez-eh do il meglio di me, che però per gli standard non è comunque abbastanza. Gabriela ci segue dall’Italia in streaming e persino lei non riesce a contenere l’adrenalina. Per la folla in delirio Tom sembra non credere ai suoi occhi e di tanto in tanto si siede davanti alla batteria tenendosi la testa tra le mani. Io nel frattempo boccheggio nella folla. Poco prima di Goodbye Kiss infatti me ne esco perché a momenti penso di morire. Seguo il concerto da fuori sapendo che non è la stessa cosa, ma hey… ci tengo alla mia vita. Grandi complimenti ai Kasabian!
Leggiamo sul programma che al MasterCard World Music Stage c’è Mariza, una fantastica cantante portoghese con il viso di Elis Regina, elegante come Maria Callas e ipnotizzante come Marilyn Monroe. Mariza ha una voce straordinaria e non sono solo i suoi amigos portugueses ad apprezzarla, siamo tutti quanti lì con la pelle d’oca e increduli di fronte a cotanta bravura. Mariza 10+!
Finito il concerto di Mariza, sono stanco morto. Vado di nuovo ad ascoltare un po’ di musica techno al Colosseum, ma non riesco a reggermi in piedi. Decido allora di andare a rilassarmi al Sziget Beach, nella Chill Out area. Ascoltando della piacevolissima musica, guardando le danzatrici indiane e bevendo un tè freddo di mate, mi addormento insieme ad altre decine di persone.