Twin Atlantic: the boys are back!
Scritto da BocconiADMIN il 11 Novembre 2016
A due anni dal primo live, la band scozzese composta da Sam McTrusty (cantante e chitarra), Barry McKenna (chitarra e cello) Ross McNae (basso e piano) e Craig Kneale (Batteria e percussioni) ritorna in Italia.
Mi sono avvicinata per la prima volta alla loro musica trovando per caso un loro brano – Oceans, dall’album Great Divide –, presente in una playlist di Spotify. Dopo essere rimasta colpita dalla voce e dalla batteria ho deciso di ascoltarmi la loro intera discografia e, da allora, sono sempre stati presenti nelle mie playlist. Sono andata al concerto senza grandi aspettative, queste band di solito vanno molto forte in Inghilterra e in nord Europa, però in Italia non riescono a spopolare; e infatti, al Tunnel non eravamo in molti, e mi aspettavo pertanto poco impegno da parte della band. Insomma, come se fossi andata a vedere un’amichevole di calcio dove sai che a nessuna delle due squadre importa vincere.
E poi, eccoli che arrivano!
Iniziano con Gold Elephant: Cherry Alligator, brano estratto dall’ultimo album GLA. Una sola parola: ADRENALINA! Sam sembrava stesse cantando per 1000 persone, i chitarristi non smettevano di muoversi, sembrava che anche il batterista ballasse. Hanno continuato così per tutto il concerto, con Sam che continuava a chiedere di battere le mani.
E saltavamo tutti, e ballavamo, e sudavamo, e la band con noi!
L’atmosfera elettrizzante è andata scemando solo con i brani più lenti, come Crash Land, di cui tutti conoscevamo le parole, e così hanno accompagnato i Twin Atlantic durante tutta la durata del pezzo. E per concludere, sempre da GLA, No Sleep, con cui hanno chiuso in bellezza.
Tutti sudati – e noi con loro! – sono scesi dal palco per dormire probabilmente nell’autobus parcheggiato di fronte al locale pronto a partire per Monaco.
Se ormai ero rassegnata al fatto che il rock (quello autentico, quello dei Beatles, dei Nirvana, dei Dire Straits) fosse morto, i Twin Atlantic, con uno show di un’ora e mezza senza mai smettere di suonare – tranne un breve intermezzo in cui Sam ha parlato del fatto che di solito non sudava così tanto durante gli show – sono riusciti a farmi ricredere.
Per me valgono 9/10, questo perché il 10 l’ho concesso solo a Roger Waters con THE WALL.
Ma di sicuro, sarò presente alla loro prossima data italiana!
a cura di Camilla Villano
Di seguito la scaletta:
- Gold Elephant: Cherry Alligator
- You Are the Devil
- The Chaser
- Edit Me
- Free
- Yes, I Was Drunk
- Missing Link
- Fall Into the Party
- Make a Beast of Myself
- Crash Land
- Ex El
- Hold On
- Heart and Soul
- Brothers & Sisters
- No Sleep