L’eco europeo di Dardust
Scritto da BocconiADMIN il 14 Dicembre 2017
Spesso gli artisti, i cantanti, i musicisti non necessitano di presentazioni, molte volte la loro fama e il loro nome li precedono perché magari i loro testi e le loro melodie ci vengono proposte continuamente fino allo sfinimento. Ma ci sono mille altri casi in cui un artista deve essere presentato, raccontato, scoperto prima di essere apprezzato e amato dal pubblico.Quegli stessi artisti di cui ascolti per caso una canzone, le prime note ti ancorano le orecchie alle cuffie, ti sorprendono perché non avresti mai pensato di arrivare all’ultima battuta come se fosse una delle canzoni che ascolti da sempre. Quegli artisti sono quelli che non ascolti per caso, che non passano per video virali, che non sono i protagonisti di campagne pubblicitarie, che non hanno troppi like sui social; se in quel momento li ascolti e rimani attonito ad ascoltarli è perché su uno strumento o sulla loro voce hanno studiato per anni, hanno scritto, composto e scomposto brani e spartiti.
Dario Faini, col suo pianoforte e i suoi progetti è uno di loro. Il 2000 rappresenta il suo primo anno di carriera effettiva nel mondo della musica: pubblica il suo primo album da solista, Dario “Dust”, e nasce la band Elettrodust, che dopo molti concorsi musicali arriva ad aprire i concerti di Elisa, degli Afterhours, Vasco Rossi, Planet Funk e Morgan. Nel 2004 il loro brano “The right crash” viene remixato dal dj Mario Fargetta, lanciato su Radio Deejay e distribuito in tutta Europa dalla “Self”. ll “Dust” lavora dal 2006 per la Universal come autore, collaborando alla scrittura e alla composizione di quasi tutti gli artisti del panorama italiano. Partendo da Irene Grandi, passando per Renga, Mengoni e la Mannoia, fino a Fabri Fibra e Fedez. La sua presenza al Festival della musica italiana, come autore e compositore, è ormai scontata dal 2012. Tre anni dopo sono arrivati i riconoscimenti per il genio e l’estro del maestro Faini, che compare come coautore e compositore di quattro brani che totalizzano nove platini. Ma le collaborazioni del nostro “Dust” non finiscono qui. Indirettamente presente con le sue colonne sonore in diversi cortometraggi e film premiati nei vari festival italiani ed europei, compare in tutta la sua persona nei cast dei musical “La bella e la bestia”, “Actor Dei” e “Sweeney Todd”.
Autore, compositore e attore, dopo una carriera al servizio di un’infinità di artisti, Dario Faini non può che dar vita a un progetto esclusivamente suo. Dardust è il nuovo nome del suo ensemble, formato nel 2014, completo di pianoforte, archi, percussioni e producer elettronico. Una formazione che tenta di trovare il connubio perfetto tra il neoclassico e l’elettrico, tra suoni morbidi e sinuosi di un pianoforte e quelli aspri e insoliti di una macchina che esegue codici binari piuttosto che spartiti. Il percorso iniziale di Dardust è organizzato in tre dischi che formano una trilogia che percorre l’asse geografico Berlino, Reykjavík e Londra, le tre città ispiratrici dell’immaginario musicale di Dario.
Sette brani, registrati in sette giorni nello storico Fankhaus studio di Berlino e prodotti in sette mesi. Un concept ben preciso che fa del numero ridondante il titolo dell’album stesso. Salutato da quotidiani nazionali come “il primo italiano in grado di competere con Nils Frahm”, la sua produzione modern classical nel nostro paese fatica a trovare lo spazio che meriterebbe. Un disco che fa vibrare l’anima e dà pienamente senso all’etimologia di quello strumento coi tasti bianchi e neri, che permette di raggiungere nel giro di pochi secondi momenti di forte tensione e pace più assoluta. Le prime tre performance in cui viene proposta questa prima parte del progetto non possono che prendere forma, con l’aiuto del regista Alessandro Marconi, e diventare dei film-concerti. Con “7” Dardust viene nominato agli Italian Mtv Music Awards nella categoria Best New Generation e agli Mtv Digital Days nella categoria Best Generation Electro. “Un nuovo inizio a Neukölln” si presenta come la colonna sonora di un’alba estiva con una tavola azzurra al posto del mare e un nastro rosseggiante che lo separa dal cielo, mentre “Invisibile ai tuoi occhi” porta con se lo sguardo verso, se non oltre, un cielo stellato.
Registrato nei Sundlaugin Studio a Reykjavík, “Birth” segue a ruota e porta a completamento i due terzi del progetto. Il brano che dà il nome all’album si presenta come un capolavoro, un trionfo musicale, non a caso è il suo brano più ascoltato su Spotify. I brani rappresentano perfettamente le due anime di Dario Faini, la neoclassica e minimalista insieme a quella di matrice nordeuropea. Tra le 25 date del tour 2016 Dardust apre anche i concerti di Salmo e Tiga. Nel 2017 con uno spin-off della trilogia segue i The Giornalisti e Levante tra Roma e Milano.
Dopo la partecipazione all’Eurosonic in Olanda, il SXSW in Usa e il NilÜfer Musik Fest, è atteso per le ultime due date del suo “Gran Finale” a Roma e Milano, prima della partenza per Londra in vista del completamento della trilogia e noi di Radio Bocconi non possiamo mancare!
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A cura di Federico Lapolla