La giornata tipo dello Szitizen
Scritto da BocconiADMIN il 29 Agosto 2016
Ore 8:30 – Ogni mattina, uno Szitizen si sveglia e sa che dovrà correre più velocemente di un olandese per fare la doccia senza dover aspettare 40 minuti in fila.
Ore 8:40 – Davanti al tendone delle docce ci sono già 60 persone in coda. Disperato e stordito dalla techno e dalle due ore scarse di sonno, ti metti l’anima in pace e inizi ad aspettare.
Ore 10:20 – Finalmente è il tuo turno e puoi iniziare a lavarti.
Ore 10:21 – Cercando di evitare una chiazza di fango in doccia, cadi e rischi di romperti un femore.
Ore 10:23 – I getti intermittenti e ghiacciati delle docce aumentano vertiginosamente il rapporto bestemmie/tempo della giornata.
Ore 10:30 – Nonostante tutto, ce l’hai fatta. Ora ti stai lavando i denti con una bottiglietta d’acqua aromatizzata al lime che ti hanno regalato per fare pubblicità. Ah, se ti vedesse tua madre ora…
Ore 10:40 – Finalmente puoi cercare di rilassarti stendendoti nei pressi del Main Stage.
Ore 11:00 – Prima birra della giornata, rigorosamente (ahimé) Dreher.
Ore 11:30 – Un baretto accende la musica a un volume medio-basso.
Ore 11:31 – Davanti al baretto ci sono già 30 ubriachi che ballano a caso.
Ore 12:00 – Inizia il soundcheck dell’headliner della serata e sei già gasatissimo.
Ore 12:30 – Ricominci a bestemmiare quando scopri che per ricaricare la batteria del cellulare devi pagare circa 2 euro.
Ore 13:00 – Ti accorgi che in effetti avresti bisogno di introdurre nel tuo corpo qualcosa che non sia caffè o Red Bull.
Ore 13:05 – Gyros, Kebab o Goulash? Non prendiamoci in giro, a pranzo mangio la pasta al ragù del chioschetto italiano.
Ore 13:30 – Mentre gusti i tuoi fusilli serviti in una scatola di cartone, chiacchieri con l’ennesimo italiano sconosciuto, mentre assisti casualmente al concerto dei Folkabbestia (direttamente da Bari).
Ore 14:00 – Accompagnato dalla terza pinta di Dreher della giornata, ti stendi al sole in riva al Danubio.
Ore 14:30 – Decidi di piazzarti presto sotto il palco per goderti meglio la performance dell’headliner.
Ore 14:32 – Il caldo infernale ti ha fatto pentire della scelta, e corri a rinfrescarti con un’altra birra.
Ore 15:00 – Sei già stanco di stare in piedi, ma l’indefinibile miscuglio di alcolici e bicchieri vuoti che c’è a terra non ti invoglia a sederti.
Ore 16:00 – Inizia il primo concerto della serata. È un gruppo ungherese, e ovviamente non capisci un cazzo.
Ore 16:30 – Finalmente capisci due parole urlate dal cantante. Sono “Sziget Festival!”. Poche ma buone.
Ore 17:00 – Gli ungheresi conoscono tutte le canzoni e ballano felici, insieme agli inglesi ubriachi che vogliono solo fare casino. Nel dubbio, vai a prendere un’altra birra.
Ore 17:35 – La kiss cam sarà pure trash e imbarazzante, ma per ingannare l’attesa tra due concerti è fantastica.

Ore 17:36 – È appena stato inquadrato un olandese mentre limonava con una lattina di birra.
Ore 21:00 – Dopo 3 concerti vorresti solo morire su un divano ma non puoi spostarti: sta per arrivare l’headliner.
Ore 21:30 – L’headliner sale sul palco, tutto il pubblico è in delirio e tu assisti felice ed esterefatto. Nonostante tutto, ne è decisamente valsa la pena.
Ore 22:15 – Due olandesi alti 2 metri e l’ennesimo idiota che ha deciso di voler fare crowd-surfing ti oscurano la visuale. Per fortuna che ci sono i display e, soprattutto, la musica.
Ore 23:00 – Il concerto finisce e tu sei in estasi, mentre cerchi di rielaborare lo spettacolo incredibile che hai vissuto.
Ore 00:00 – Nonostante i 3 litri di birra che hai ingurgitato nell’arco della giornata, vorresti andare su qualcosa di più forte. Quando scopri che servono litri di cocktail in secchielli da spiaggia, ti senti un bambino in un negozio di caramelle.
Ore 01:00 – Ondeggiando per l’isola, cerchi un posto in cui ballare musica tamarrissima, ma vieni respinto dall’arena in cui suona il dj famoso perché troppo piena.
Ore 02:00 – Hai deciso di consolarti con la techno. Sei sotto cassa da mezz’ora e stai diventando scemo.
Ore 05:00 – Le orecchie fischiano e non hai più timpani sani. Torni in tenda e ti metti a dormire, rannicchiato, sul tuo materassino sgonfio e in pendenza, accompagnato da un simpatico esercito di formiche che ha puntato la tua colazione.

Ore 06:00 – La musica finisce, il rombo sincopato e penetrante della techno si spegne e le persone tornano finalmente in tenda. Adesso puoi dormire.
Ore 06:30 – Vieni svegliato dai vicini di tenda veneti che, tra una bestemmia e l’altra, parlano delle tipe che si sono fatti. Niente, sull’isola proprio non si dorme. Ed è bellissimo così.
A cura di Antonio D’Amato