Myths of the near weekend – Chapter 2

Scritto da il 14 Ottobre 2016

Milano, 14 ottobre – Piove. Fa freddo. Esami. Rimedi da suggerire? Leggere l’edizione odierna di Myths of The Near Weekend ed assaporarne la colonna sonora, naturalmente.

Il futuro non si ferma mai, siamo infatti già a venerdì ed è già tempo di musica per il weekend. Se la scorsa volta vi avevamo presentato quasi solo singoli, oggi abbiamo tanti album da suggerire – un’edizione più impegnativa, insomma. Ecco a voi gli album per il weekend:

  • Kings of Leon, WALLS: preannunciato da tempo e sostenuto da un significativo hype, il settimo LP dei Kings of Leon è finalmente uscito. Lo stampo vagamente southern rock rimane, striato da sprazzi pop, per buona parte del disco. Da sottolineare la title track, una vera perla.
  • Paolo Conte, Amazing Game: un divertissement, una raccolta di 23 brani scritti come sottofondo a diversi progetti artistici, dal ‘90 ad oggi, mentre il cantautore astigiano si appresta a raggiungere la veneranda soglia degli ottant’anni. Presentato oggi a Milano, è il suo primo album interamente strumentale. 
  • Moby, These Systems Are Failing: il prolifico produttore di electronica ha sfornato oggi il suo tredicesimo album, sotto l’appellativo “Moby & The Pacific Void”, il suo nuovo progetto. 
  • Solange, A Seat at the Table: Il nuovo disco di Solange è uno spettacolare intruglio di cultura nera al ritmo di R&B e soul, impreziosito dalla voce calda e piena della cantante texana. Probabilmente uno dei migliori lavori discografici di questo sorprendente 2016. 
  • His Clancyness, Isolation Culture: His Clancyness è uno dei progetti (oltre a “A classic education” e “Settlefish”) di Jonathan Clancy, canadese di Bologna e frequentatore della sottocultura indie del Belpaese da svariati anni. Isolation Culture è l’ultimo album della sua band, che ha sempre navigato in una sorta di dreamy psychedelic indie rock, con sfumature shoegaze. Da segnalare anche Summer Majestic e Carve a Peach, due bei brani dei primi due album. 
  • Two Door Cinema Club, Gameshow: dopo quattro anni di inattività, ecco il nuovo album della band indie rock irlandese. Preceduto dai singoli “Are We Ready? (Wreck)”, “Bad Decisions” e “Gameshow”, è stato ispirato dall’opera di Prince e Bowie, stando alle parole del cantante Alex Trimble. Promette bene, quindi.

Secondo molti, arte e politica dovrebbero restare separate; secondo altri, è impossibile che ciò accada. I Death Cab for Cutie sono sicuramente del secondo parere. Dave Eggers li ha infatti coinvolti, insieme ad altri 30 artisti, nel progetto “30 Days, 30 Songs”, una playlist in cui ogni giorno viene aggiunto un brano di un artista che si è dichiaratamente schierato contro Trump, in vista dell’Election Day di novembre. Se da un lato quest’iniziativa contrasta con la personalità schiva e dimessa dei membri della band (Ben Gibbard in primis), dall’altro comprendiamo anche la necessità di ricorrere ad ogni risorsa per impedire “l’incubo che una vittoria di Trump rappresenterebbe” (parola di Stiglitz). Il brano aggiunto oggi è “Demagogue”, firmato da niente meno che i Franz Ferdinand.

Per concludere, come sempre, abbiamo anche un paio di chicche per voi:

  • Maroon 5, Secret: nonostante l’ultimo singolo “Don’t Wanna Know”, un’imbarazzante accozzaglia di pop e tropical house, ci teniamo a ricordare che i Maroon 5 un tempo avevano un’identità, e non era neppure così male. “Songs About Jane” resta il miglior lavoro della loro discografia, nonostante i recenti insipidi successi. La chicca è Secret, un brano molto sottovalutato ma bellissimo e caratterizzato da una forte personalità. Anni luce lontano dall’immenso “boh” che ci viene in mente pensando ai Maroon 5 di oggi.
  • Bob Dylan, Visions of Johanna: non poteva mancare nell’edizione di oggi il più celebre cantastorie di tutti i tempi, fresco di (controverso) Nobel per la Letteratura. Abbiamo scelto questo brano per voi, come uno dei più limpidi esempi delle qualità che gli sono valse il prestigioso riconoscimento.

 

A venerdì prossimo,

 

Luca Stanus Ghib e Antonio D’Amato


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