Pagellone della quarta serata del Festival di Sanremo 2019

Scritto da il 9 Febbraio 2019

I duetti sono stati ciò che ha caratterizzato la quarta serata del festival della Canzone Italiana. Una puntata piacevole, resa tale anche una conduzione variegata sostenuta dalla presenza dei conduttori del Dopo Festival. Gli ospiti sono stati capaci di mantenere alto lo share, definendo esibizioni che hanno in alcuni casi glorificato al meglio le canzoni. Un super invitato, quale Luciano Ligabue, è stato particolarmente amato da un pubblico visibilmente partecipe al suo spettacolo. Ecco a voi le nostre pagelle:

SHADE, FEDERICA CARTA E CRISTINA D’AVENA, SENZA FARLO APPOSTA: L’accoppiata con Cristina d’Avena non è risultata vincente, per una esibizione che non ha dato gloria ad una canzone già da noi valutata valida. La mancanza di carica dell’invitata non è minimamente paragonabile a quella della giovane artista. VOTO: 6.5

MOTTA E NADA, DOV’E’ L’ITALIA: durante l’esibizione abbiamo riscontrato delle imprecisioni tecniche; nonostante ciò le due voci si sposano bene insieme e nel complesso trasmette molta più energia. La presenza di Nada, forse, potrebbe contribuire ad ampliare il bacino di pubblico. VOTO: 7

IRAMA E NOEMI, LA RAGAZZA DAL CUORE DI LATTA: c’è poco da dire, esibizione perfetta sotto ogni punto di vista: tecnica, presenza scenica e armonia con le voci, un’ottima ricetta per meritarsi questo voto. BRIVIDI. VOTO: 10

PATTY PRAVO, BRIGA E GIOVANNI CACCAMO, UN PO’ COME LA VITA: la presenza dell’ospite non ha rappresentato un valore aggiunto alla performance dei due artisti, la voce di Patty Pravo non è soggetta a mutamenti nel tempo, ma Briga non risulta essere versatile a questo genere musicale. VOTO: 4

NEGRITA, ROY PACI E ENRICO RUGGERI, I RAGAZZI STANNO BENE: esibizione migliore delle precedenti, dovuta ad un diverso arrangiamento costruito attorno al trombettista Roy Paci. VOTO: 7

IL VOLO E ALESSANDRO QUARTA, MUSICA CHE RESTA: sorprendente assolo inziale del violinista Alessandro Quarta per una esibizione veramente incisiva, esposta tramite un perfetto miscuglio tra voci liriche e note strumentali difficilmente eseguibili. La canzone, perciò, è stata valorizzata al meglio. VOTO: 8

ARISA E TONY HADLEY CON I KATAKLO’, MI SENTO BENE: la sua esecuzione mescolata alle ottime coreografie nonché alla voce di Tony rende gloria ad una canzone, che purtroppo non riesce a convincerci, per un testo ancorato al banale. VOTO: 6.5

MAHMOOD E GUE’ PEQUENO, SOLDI: buona l’esibizione; è mancato però l’elemento divertente che caratterizza la canzone. Guè Pequeno è stato il sale nel caffè. VOTO: 6

GHEMON, DIODATO E CALIBRO 35, ROSE VIOLA: il duetto con una voce pulita come quella di Diodato ha reso particolare l’esibizione, aiutata anche dalla band funk jazz Calibro 35. VOTO: 8

FRANCESCO RENGA E BUNGARO, ELEONORA ABBAGNATO E FRIEDEMANN VOGEL, ASPETTO CHE TORNI: probabilmente il connubio tra danza e musica non è stato pienamente valorizzato dalle tecniche di regia, d’altro canto la voce di Renga con Bungaro rende piacevole l’esibizione. VOTO: 6

ULTIMO E FABRIZIO MORO, I TUOI PARTICOLARI: l’esibizione è stata penalizzata dal raschiato di Moro, doveva prevaricare meno in alcuni punti cruciali della canzone, ma fortunatamente nel finale è stato trovato il giusto equilibrio rendendo questo binomio azzeccato. VOTO: 7-

NEK E NERI MARCORE’, MI FARO’TROVARE PRONTO: la mancanza della produzione elettronica ha dato la possibilità di apprezzare meglio le melodie, difettate da un testo oggettivamente banale. L’alternanza tra le parole dettate dall’artista e le profonde riflessioni sull’amore espresse da Neri Marcorè hanno reso quest’esibizione suggestiva. VOTO: 7+

BOOMDABASH, ROCCO HUNT E I MUSICI CANTORI DI MILANO, PER UN MILIONE: i ragazzi ci sanno fare, coinvolgono il pubblico, attraverso anche una canzone ritmata, un possibile tormentone estivo che probabilmente non verrà apprezzato a pieno in questo contesto sanremese. VOTO: 7+

THE ZEN CIRCUS E BRUNORI SAS, L’AMORE E’ UNA DITTATURA: la voce rabbiosa del frontman del gruppo è tenuta a bada dalla pacatezza di Brunori offrendo una versione interessante del brano, che risulta comunque di nicchia per la mancanza di ritornello e orecchiabilità. VOTO: 7

PAOLA TURCI E BEPPE FIORELLO, L’ULTIMO OSTACOLO: stavolta, di ostacoli non ne è caduto nemmeno uno, in quanto la cantante è stata spesso sorretta dall’ospite, ma il traguardo rimane comunque inarrivabile, per via di un problema di fondo: la canzone. VOTO 5

ANNA TATANGELO E SYRIA, LE NOSTRE ANIME DI NOTTE: probabilmente si sono scambiati i ruoli: Syria come cantante e Anna Tatangelo come attrice; come se volesse in un certo senso sedurre lo spettatore con sguardi ammiccanti e atteggiamenti fuorvianti. VOTO 5

EX-OTAGO E JACK SAVORETTI, SOLO UNA CANZONE: la canzone cresce con gli ascolti e questo binomio non ha fatto altro che valorizzarla ulteriormente. Jack è stato particolarmente capace di inserirsi in maniera 7naturale nell’esibizione senza stravolgerla. VOTO 7

ENRICO NIGIOTTI, PAOLO JANNACCI E MASSIMO OTTONI, NONNO HOLLYWOOD: è una canzone così personale da non prestarsi a un duetto convenzionale, ma le emozioni trasmesse dalle sue parole vengono amplificate dalla commistione con i dipinti di sabbia di Massimo Ottoni. Esecuzione impeccabile. VOTO 9

LOREDANA BERTE’ E IRENE GRANDI, COSA TI ASPETTI DA ME: Probabilmente Loredana si è cullata sull’idea di condividere la propria canzone con Irene Grandi, la quale sorregge un’esibizione in cui la Bertè non dà il meglio di sè. La canzone, tuttavia, rimane molto valida. VOTO 7.5

DANIELE SILVESTRI E MANUEL AGNELLI, ARGENTOVIVO: Manuel Agnelli stupisce con i suoi acuti e dona alla canzone una stupenda forza emotiva che riesce a far arrivare ancor di più il messaggio del brano. L’esibizione rimane prettamente uguale alle precedenti, ma fortunatamente funziona e non annoia. VOTO 9+

EINAR, SERGIO SYLVESTRE E BIONDO, PAROLE NUOVE: probabilmente la canzone non si è prestata a una perfetta coesione tra le voci. L’innegabile bravura di Sergio, ma non sfruttata al meglio, e la presenza di Biondo, capace di gestire bene il palco nonostante la sua età, hanno forse oscurato la timidezza di Einar. VOTO: 4.5

SIMONE CRISTICCHI E ERMAL METAABBI CURA DI ME: ancora una volta testo valido, ma canzone a tratti noiosa. Probabilmente l’ascoltatore sarà stato più volte risvegliato dagli acuti perfetti di Ermal Meta che ha offerto un grande aiuto alla performance. VOTO: 6

NINO D’ANGELO, LIVIO CORI E I SOTTOTONO, UN’ALTRA LUCE: sarà pur un bravissimo cantante neomelodico, ma il napoletano non viene apprezzato pienamente per la sua difficile comprensione. Il duetto comunque rimane affiatato. VOTO: 4

ACHILLE LAURO E MORGAN, ROLLS ROYCE: troppo fumo, niente arrosto. La coppia, forse creata per motivi scenografici, ha peggiorato la canzone in sé. VOTO: 6-

Alla fine della serata è stato proclamato il duetto vincitore rappresentato da Motta e Nada, con Dov’è l’Italia, accolti sul palco da fischi emanati dal pubblico, particolarmente irrispettoso. D’altro canto, a nostro parere, vi erano esibizioni migliori che avrebbero meritato il premio.


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