Sziget Festival 2018: 10-11 Agosto

Scritto da il 12 Agosto 2018

Ci eravamo lasciati con un giovedì sottotono, ritorniamo alla carica con il racconto del tre giorni centrali, estremamente più convincenti.
Sziget scopre le carte e manda in scena alcuni dei suoi migliori performer, non solo: il miglior assortimento delle scalette alza anche il tasso di coinvolgimento di pubblico e addetti ai lavori, spesso generando crescendo di qualità e divertimento che, ai saluti di fine serata, lasciano sempre grandi impressioni.

Il venerdì dell’Isola regala un tris di grande impatto con i The Kooks, una delle band più amate e coinvolgenti tra i nomi “minori” del main stage, con la spettrale performance della Dea delle Sad Vibes Lana Del Rey ma soprattutto con Parov Stelar.
Il nome dirà probabilmente poco ai meno avvezzi al genere, ma questo DJ austriaco ha senza dubbio fornito la prestazione più inaspettata ed esorbitante del venerdì, con uno splendido amalgama di strumenti a fiato ed EDM a far ballare una folla da main artist.

Il sabato sera dello Sziget è prevalentemente appannaggio di Mumford & Sons e Bastille, complessi molto amati sull’Island Of Freedom, capaci di offrire un’esibizione back-to-back estremamente atmosferica e perfetta per assistervi sia nella trincea sottopalco sia con una buona birra nei pressi dei tanti stand di street food & beverage.

Mentre il sabato ha basato la sua forza su un’alchimia importante tra le sonorità alternative rock dei Bastille e il folk rock dei Mumford, la domenica è stata la notte di chi la musica la vive e la ama a 360 gradi.
La storia, l’energia e il carisma di Liam Gallagher, il fu frontman degli Oasis, la freschezza elettropop della meravigliosa Dua Lipa, e come bonus per i coraggiosi un incredibile Desiigner alla Mastercard Arena, che ha fatto della sua esibizione una questione di vita o di morte tra stage diving, poghi, capriole e scalate delle impalcature.
Quello che è uno dei pupilli di Kanye West ha spiegato alla folla, prevalentemente europea, cosa vuol dire vivere da vicino l’esibizione di un rapper della New School americana.
Sziget volge quindi agli ultimi due atti, e il livello si prospetta, ancora una volta, stellare.


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