“Un gabbiano in una città senza mare”, Gabriele Salvatores
Scritto da BocconiADMIN il 23 Luglio 2017
Durante la giornata odierna al Giffoni Film Festival, abbiamo avuto l’onore di poter letteralmente pedinare il regista, premio Oscar, Gabriele Salvatores.
Dopo la visione di “Denti”, film da lui diretto, lo abbiamo seguito, dapprima durante l’incontro stampa e dopo alla masterclass, tenuta all’Antica Rameria. Di un’intelligenza e un senso dell’umorismo spiccati, ci ha subito sedotte e sconvolte. Il film “Denti”, uscito del 2000, è stato uno dei sui lavori più criticati a cause delle scene troppo cruente e a tratti splatter, con il protagonista tormentato dai sui importanti incisivi e dagli innumerevoli dentisti a cui fa visita (tra questi anche Paolo Villaggio). Il film si sviluppa in un climax ascendente di torture, fino alla scoperta, da parte del protagonista, interpretato da Sergio Rubini, di una terza dentatura. Un film, Denti, sulla rinascita, che Salvatores difende dalle critiche affermando che il bravo regista è colui che non racconta bugie ma che riesce a raccontare la realtà attraverso i propri occhi. Occhi, i suoi, di colui che ne ha viste tante, a partire dal Teatro dell’Elfo e dalla rivisitazione rock di “Sogno di una notte di mezza estate” per arrivare al suo nuovo film fantascientifico, in uscita nelle sale ad inizio 2018, “ Il ragazzo invisibile-Seconda generazione”.
Emozionante è stato poi, durante la conferenza-stampa, il suo punto di vista sulla difficile questione dell’immigrazione. Alla domanda posta ha risposto citando una poesia – Il Mediterraneo comincia là dove nascono i primi ulivi e finisce dove spuntano le palme nel deserto – aggiungendo -Annibale quando si fermò con i suoi uomini 20 anni a Gaeta qualche bella napoletana l’avrà incontrata no?- augurando in fine ai giovani di essere la chiave della svolta –Spingi oggi, spingi domani, i muri cadono! Siamo ottimisti, potete farcela!-
Ha continuato poi l’incontro parlando del cinema italiano e dei suoi due genitori, la commedia all’italiana e il neorealismo. – E’ compito di qualsiasi persona superare i propri genitori- ha affermato – Denti andava contro entrambi, magari se fosse uscito in tempi più recenti sarebbe stato apprezzato di più!-
Confessa, con l’amaro in bocca, le rinunce che la vita da registra ha comportato, -perché se fai il registra non puoi stare con una ragazza che lavora in banca e ha degli orari fissati, per non parlare dei figli..se puoi diventi famoso per loro diventa un bel problema-.
Il padre, ricorda, lo voleva avvocato e alla decisione di fare teatro reagì rispondendo: –Puoi fare quello che vuoi, anche l’idraulico, l’importante è che diventi il miglior idraulico del quartiere o, per lo meno, ti convinci di esserlo-. Ad oggi possiamo affermare che Salvadores ha preso molto seriamente il consiglio di suo padre, dimostrando, film dopo film, quanto il cinema italiano abbiamo bisogno di fuori classe come lui.
Stefania Mezzolla