Birdy, Beautiful Lies e la chimica per il successo
Scritto da BocconiADMIN il 2 Aprile 2016
Il 2016 è indubbiamente l’anno dei grandi ritorni e Jasmine Lucilla Elizabeth Jennifer van den Bogaerde, per farla breve Birdy, decide di inaugurare questa primavera con un album nuovo di zecca: Beautiful Lies.
Il titolo potrebbe aprire polemiche – come si può definire “bella” una marea di bugie? – eppure è così strano da risultare poetico, senza dubbio ossimorico per cui catchy.
Il singolo che anticipa questo terzo album – ebbene sì siamo a quota tre album dopo Birdy e Fire Within – è Keeping Your Head Up, ormai in radio da fine febbraio, non certo quello a cui siamo stati abituati fin ora.
Infatti che Birdy sperimenti un pochino cambiando la formula del suo successo l’abbiamo già visto in Fire Within, in cui si avvicina, a suo modo, al mondo del pop. Questa volta però le influenze sono decisamente più orientali, come anticipa la copertina dell’album che la vede con in dosso una specie di kimono – ora io non sono una fashion blogger, né capisco in merito ma credo si chiami così – in una atmosfera crepuscolare. Di fatti ascoltando Growing Pains, nel cd primo brano in scaletta, questa influenza si sente forte e chiara. Poi ripresa meno palesemente in Hearing You Calling, ed in modo velato anche in Shadow e Lifted.
Badate bene, abbiamo detto che Birdy cambia ma non stravolge del tutto la formula che l’ha portata al successo, infatti, prosegue nella linea della continuità. Che vuol dire? Semplice, significa che Birdy non abbandona mai del tutto quello che ha fatto in passato: il Pop e l’acustico.
Infatti, per gli inguaribili romantici che si sono innamorati di lei in versione People Help the People – indovinate un po’ dove mi colloco – propone brani come Beautiful Lies, Unbroken, Words, Lost It All e Deep End in cui dominano la scena la sua voce ed il pianoforte.
La sopracitata Keeping Your Head Up è visibilmente pop, probabilmente frutto della contaminazione derivata dalla collaborazione con David Guetta, e, per quanto pop si possa definire, Wild Horses.
L’alternativa deluxe contiene 5 tracce in più, tra cui una versione acustica di Wings – di cui la versione originale ve la ricorderete per il trailer di Winter’s Tale, o forse di quel trailer ricorderete solo Colin Farrel – Winter, la All About You di questo terzo album, e Give Up di cui prevedo – se mai ve ne sarà uno – un live coi fiocchi o per lo meno interessante.
Quanto sarà attrattiva questa formula non ci è dato sapere, ma il mio fantaBirdy – influenzato molto da un debole per lei, lo ammetto – scorge all’orizzonte un riscontro più che positivo.
Quindi, la vera domanda che ci resta da porci è: “Birdy, what’s next?”
A cura di Ana Radi